Spotify ha fatto il suo esordio ufficiale in Italia nel mese di febbraio, proprio nel giorno in cui ha preso il via l’edizione 2013 del Festival di Sanremo. Il servizio, come detto più volte, permette agli utenti di ascoltare musica in streaming da qualunque dispositivo e qualsiasi postazione, offrendo tre modalità di accesso: Free, Unlimited e Premium. La prima, che non prevede alcuna spesa, in Europa è però consentita solamente attraverso il client desktop per computer Windows o Mac, mentre per l’utilizzo della piattaforma su smartphone o tablet è necessario pagare una quota mensile pari a 9,99 euro.
Le cose potrebbero però cambiare a partire da aprile. Alcune fonti, rimaste anonime ma ritenute affidabili, hanno riferito a Bloomberg di accordi in fase di definizione con le major discografiche per garantire la fruizione gratuita del servizio da mobile anche al di fuori degli Stati Uniti, unico territorio dove attualmente è permessa. Un’indiscrezione che, se confermata, farebbe certamente piacere agli utenti e al tempo stesso consentirebbe a Spotify di stuzzicare l’interesse di chi è abituato ad ascoltare musica in mobilità. Si parla ovviamente di streaming intervallato da messaggi pubblicitari, come avviene per gli account Free anche sui desktop. Graham James, portavoce della piattaforma, si è rifiutato di commentare il rumor.
Proprio nelle ore scorse il CEO Daniel Ek è intervenuto all’evento SXSW 2013 per confermare la crescita del servizio, che ha raggiunto quota sei milioni di abbonati a pagamento in tutto il mondo, a fronte di un bacino d’utenza complessivo pari a oltre 20 milioni. Un incremento significativo, considerando il numero di subscriber pari a cinque milioni comunicato nel mese di dicembre. Oggi Spotify rappresenta dunque la seconda forza, a livello globale, nel mercato dello streaming di musica online, grazie proprio al recente lancio in nuovi territori. Davanti solo Pandora, al momento attivo solo negli Stati Uniti.