Torna nuovamente di grande attualità la ritrosia di Apple nei confronti dei contenuti in odor di sesso esplicito, continuamente eliminati da App Store. A esserne vittima è questa volta il famoso fumettista Brian K Vaughan, il quale si è visto impossibilitato a distribuire la sua ultima opera tramite il negozio virtuale di Cupertino. Su iBookstore, però, la mannaia della censura di Cupertino non è arrivata.
Si tratta di un tema ormai trito e ritrito, quello della pornografia su App Store. La Mela non gradisce contenuti per adulti per non turbare il suo bacino di giovani utenti, siano tali prodotti hard diretti o indiretti. Negli anni, infatti, sono state molte le applicazioni epurate dal negozio sebbene non fossero state pensate dagli sviluppatori per essere hard, ma solo perché i consumatori le utilizzavano in modo improprio per scambiarsi fotografie e video a sfondo XXX.
È stato lo stesso fumettista ad annunciarlo in Rete: l’ultimo numero dell’opera Saga non sarà disponibile su App Store, tramite l’applicazione apposita Comixology, perché in violazione delle norme di Cupertino sui materiali per adulti. A quanto pare, vi sarebbero delle scene di intimità e sesso gay, seppur in senso lato. In una delle vignette, infatti, vi è un uomo con la testa sostituita da un televisore. Sullo schermo di questa TV sarebbe rappresentato un rapporto orale fra due omosessuali, sebbene non direttamente collegato alla storia narrata.
«Come si spera sia stato chiaro dalla prima pagina del nostro primo numero, Saga è una serie dedicata al proverbiale “lettore maturo”. Sfortunatamente, a causa di due immagini-francobollo di sesso gay, Apple ha bandito il numero 12 di Saga di domani dalla distribuzione con qualsiasi app iOS».
Lo stesso autore non sembra lamentarsi delle limitazioni di App Store, riconoscendo la lecita scelta di proteggere i minori dalla visione di contenuti per loro non appropriati. Sul Web, però, in molti si chiedono per quale motivo lo stesso tipo di censura non sia stata posta in essere su iBookstore: quale sarà la discriminante? Il numero del fumetto incriminato è infatti normalmente acquistabile dalla libreria virtuale di Cupertino. Secondo MacWorld, è possibile che i team di revisione dei contenuti siano separati tra i due negozi. Oppure – fatto questo più probabile – per lo store di libri la Mela cerca di essere meno rigida per non distruggere il valore artistico delle opere. Perché di questo si tratta: per quanto l’immagine possa essere provocatoria, Saga non può essere considerato come un prodotto pornografico, bensì come un fumetto altamente artistico.
In aggiunta a queste considerazioni, sui social network si sono rinvigorite le solite polemiche sull’obsolescenza di certe regole di App Store, considerate antistoriche e poco efficaci nel garantire la protezione dei minori. Quest’ultimi, qualora volessero raggiungere contenuti XXX non dovrebbero far altro che abbandonare momentaneamente App Store per aprire Safari. Ci si chiede, allora, se non sia il caso che Apple provveda a nuove tecnologie di controllo degli accessi, facendo così convivere le esigenze dei più piccoli con il diritto di artisti e lettori di esprimere completamente le loro idee, anche qualora fossero a sfondo erotico. Infine, sempre sui social network ha tentato di attecchire un’accusa di vaga omofobia da parte di Cupertino, subito messa a tacere però dalle iniziative che negli anni Apple ha messo in atto in supporto della comunità LGBT, non ultima la presa di posizione al Congresso USA per la richiesta dell’approvazione del matrimonio omosessuale in tutti gli Stati Uniti.