La vicenda di Saga, il fumetto con immagini a sfondo omoerotico bandito da App Store, ha generato fitte polemiche ieri sulla rigidità delle normative di distribuzione della Mela. E ha anche inaugurato un vero e proprio giallo, perché la pubblicazione eliminata dal negozio di applicazioni pare invece essere disponibile su iBookstore, non è dato ben sapere per quale motivo. Dopo la bufera, però, i developer fanno ammenda: in questa scelta Apple non c’entra affatto.
Lo zampino di Cupertino nell’epurazione di Saga da App Store appariva evidente, quasi scontato, anche perché l’azienda negli ultimi anni si è sempre resa responsabile di eliminazioni celebri, a volte sfiorando anche i limiti del ridicolo. Non è quindi apparso improbabile che Apple potesse rigettare il fumetto, considerati i contenuti troppo spinti per un environment virtuale dove sono ammessi anche i minorenni. Dopo lo scandalo è però Comixology – l’app di distribuzione dell’opera – a vuotare il sacco: il ban deriva da una scelta preventiva, di cui Cupertino non ha alcuna responsabilità. Si spiega, quindi, perché su iBookstore il fumetto non abbia subito alcuna forma di censura.
«Nelle ultime 24 ore c’è stato un fitto chiacchiericcio sul fatto che Apple avesse vietato Saga #12 sulla nostra app, data la rappresentazione di sesso gay. Questo è semplicemente non vero e vorremmo chiarire. Da partner di Apple, siamo obbligati a rispettare le policy per le app e i libri distribuiti attraverso queste app. Sulla base della nostra accettazione di queste regole, abbiamo creduto che Saga #12 non potesse essere messo a disposizione con la nostra app ed è per questo che oggi non l’abbiamo rilasciato. Non interpretiamo il contenuto in questione sulla base di un particolare orientamento sessuale e francamente sarebbe stata una considerazione del tutto irrilevante sotto qualsiasi circostanza. Detto questo, dovrebbe essere chiaro che Apple non ha rifiutato Saga #12.»
La Rete non ha però risposto molto positivamente a questa ammissione di colpa. Sui social network in molti hanno sottolineato come la descrizione dei fatti avrebbe richiesto un’esplicitazione sin da subito, non solo a scandalo esploso. Inoltre, alcuni esperti sottolineano come il fumetto non abbia mai fatto mistero di essere una pubblicazione per adulti, tanto che anche in passato sono state rappresentate scene di sesso senza però alcuna censura. Matt Fraction, creatore di fumetti, su Twitter pubblica un rapporto etero esplicito contenuto nel quarto numero del comic, su cui Apple apparentemente non ha avuto nulla da ridire. Nonostante sia probabile che Cupertino non se ne sia semplicemente accorta – la rigidità del regolamento sulla pornografia non è di certo una novità – è quindi esplosa una nuova polemica: Comixology ha agito in modo prevenuto solo perché si trattava di immagini omosessuali? La vignetta etero del quarto numero non è affatto dissimile da quella gay del dodicesimo, eppure la società non ha sentito il bisogno di bandire preventivamente la pubblicazione. Una polemica destinata a protrarsi a lungo, almeno nell’universo degli appassionati. Ai fan della Mela, invece, farà piacere sapere come per una volta Apple non abbia agito da Santa Inquisizione.