145.000 euro, a tanto ammonta la sanzione stabilita in Germania dall’Hamburg Commissioner for Data Protection and Freedom of Information nei confronti di Google. La decisione arriva al termine di quasi tre anni di indagini sulle pratiche di wardriving da parte delle Google Car, ovvero le automobili che si occupano di fotografare con immagini a 360 gradi il territorio in modo da arricchire e aggiornare il database del servizio Street View.
Per chi non ne fosse a conoscenza, l’accusa mossa nei confronti di bigG è quella di aver captato e salvato informazioni e dati sensibili dai network WiFi aperti incontrati dalle auto lungo il loro cammino. Il gruppo di Mountain View ha da tempo ammesso quanto accaduto, attribuendo il tutto all’errata inclusione di una porzione di codice nel software che gestisce l’apparecchiatura delle Google Car, assicurando al tempo stesso che ogni singola informazione intercettata è stata cancellata e non utilizzata in alcun modo. Questo non è però bastato alle autorità tedesche, che dopo un lungo periodo di analisi sono giunte oggi a una decisione.
La sentenza riconosce dunque la responsabilità dell’azienda, ma con una pena pecuniaria che in molti sul Web non hanno mancato di definire piuttosto clemente. Google dovrà inoltre dimostrare di aver eliminato qualsiasi traccia di quanto registrato senza autorizzazione, scongiurando così qualsiasi potenziale pericolo per la privacy degli utenti. Ecco il commento di Peter Fleischer, Global Privacy Counsel per il gruppo californiano.
I leader del progetto non hanno mai voluto entrare in possesso di questi dati, non li hanno mai utilizzati né consultati. Abbiamo pienamente collaborato con il DPA di Amburgo nel corso delle indagini.
Questione chiusa dunque, ma solo in Germania. Il problema ha riguardato, prima che venisse corretto il software in dotazione alle Google Car, numerosi paesi in tutto il mondo. Un esempio: il mese scorso si è parlato di un possibile accordo da 7 milioni di dollari con le autorità statunitensi.