Nokia esce vincitrice da una querelle legale che rischia di generare non pochi problemi all’HTC One, il dispositivo di punta dell’azienda di Taiwan. Il device, che sarebbe dovuto arrivare in Italia entro poche settiname, rischia infatti un intoppo dell’ultimo minuto a seguito del divieto da parte di Nokia di sfruttare alcune delle componenti previste sul dispositivo.
«HTC non ha le licenze o le autorizzazioni da parte di Nokia per usare questi microfoni o le tecnologie Nokia per cui sono stati sviluppati»: con queste parole il gruppo europeo ha posto il proprio diktat alla controparte, la quale si trova ora a dover rimediare rapidamente al problema correndo il rischio di arrivare in ritardo nella sfida con il Galaxy S4 (contro il quale HTC ha dimostrato di poter competere grazie alla qualità infusa nel nuovo HTC One). Nell’esprimere chiaro disappunto per l’accaduto, HTC aggiunge: «Stiamo valutando se la cosa avrà qualche impatto sul nostro business e stiamo esplorando soluzioni aletrnative».
Il problema è relativo al cosiddetto “Microfono HDR“, un sensore a doppia membrana che il gruppo ha fin qui vantato per il proprio device: Nokia ha identificato in questa tecnologia un elemento vietato poiché sviluppato in esclusiva (fino al 2014) da STMicroelectronics per la registrazione audio di alta qualità da dispositivi mobile di piccole dimensioni, vietandone così l’utilizzo prima ancora dell’arrivo sul mercato del device. La Corte olandese che si è occupata del caso ha dato ragione a Nokia: alla STMicroeletronics è stata vietata la vendita ad HTC della componente e l’HTC One si trova ora così in improvvisa difficoltà soprattutto in area europea, ove potrebbero a questo punto insorgere ritardi nella produzione, nella distribuzione e nell’immissione sul mercato di un device che si portava in carico grandi promesse.
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In Italia l’HTC One sarebbe dovuto arrivare entro il mese di maggio. Tuttavia l’improvviso intralcio legale potrebbe mettere in discussione le tempistiche fin qui preventivate, frenando la corsa di un device che avrebbe potuto dire la sua tra l’offerta Android. Nokia ottiene al contempo l’ennesima vittoria in campo legale, ribadendo e confermando così la forza del proprio portfolio brevetti.