Apple non si può certo dire non possa contare su utenti soddisfatti e fedeli: negli anni, molte ricerche hanno dimostrato come il marchio di Cupertino detenga le primissime posizioni in tutte le classifiche di customer satisfaction, nonché di customer loyalty. Ma gli amanti della Mela sono davvero fedeli o, semplicemente, mancano delle alternative sufficientemente appetibili?
Se l’è chiesto la redazione di CNet, a seguito di un paio di survey che hanno nuovamente confermato il predominio della Mela nella capacità di mantenere gli utenti stretti al proprio ecosistema. La prima indagine è stata condotta da Raymond James e ha svelato come, chiedendo ai consumatori quale fosse lo smartphone che mai acquisterebbero, iPhone si posizioni all’ultima posizione, ovvero è il device che più fa gola al pubblico. La seconda, invece, è condotta da Yankee Group e rivela come la fedeltà alla Mela permetterà agli iDevice di superare indenni il picco di Android, quest’ultimo atteso per il 2015.
La survey dimostra come solo il 9% degli utenti iPhone stia pensando di rimpiazzare la mela morsicata con Android per il prossimo smartphone, mentre ben il 24% dei possessori del robottino verde passerebbe senza troppi indugi a iOS. Un dato che rimarcherebbe non solo la fedeltà a un prodotto, ma anche all’intero ecosistema pensato da Cupertino.
Vi sono però delle caratteristiche della fedeltà che queste ricerche non indagano: le componenti emozionali che tengono vive le relazioni umane. Quando si pensa alla fedeltà, così come sottolinea CNet, è impossibile non far riferimento anche allo stress e al perdono. Spesso ci si arrabbia con un amico, ma si sorvola sugli atteggiamenti più insopportabili proprio per fedeltà. Lo stesso accadrebbe anche nel mondo Apple: l’ecosistema – il famoso walled garden – è di certo limitativo, ma funziona bene e sul mercato le alternative simili sono poche o prive di altrettanto appeal. Apple non gestirebbe questo meccanismo rendendo l’ecosistema in questione migliore, ma infiammandolo di tanto in tanto con un’insana aspettativa sulla sua prossima “big next thing”. Più che di lealtà al marchio, bisognerebbe perciò parlare di “comfort”, quanto gli appassionati della Mela chiudano un’occhio sulle mancanze della società in assenza di ambienti tecnologici ugualmente soddisfacenti:
«La fedeltà verso Apple potrebbe seguire le stesse leggi della lealtà in qualsiasi relazione. Si rimane in una relazione perché è significativo rimanerci o perché non vi sono attrazioni sufficienti altrove a sancirne l’abbandono. Si rimane perché si spera che le cose vadano meglio e, nonostante tutto, perché si prova un senso di comfort. Si potrebbe pensare che le persone siano intrappolate nell’ecosistema Apple, ma se loro stesse non si sentono ingabbiate, di certo non lo sono.»
Gli utenti Apple sono quindi così fedeli? No, sono solo in attesa di essere nuovamente stupiti. O che si sviluppi altrove un mondo per loro così piacevole come lo è il walled garden di Cupertino. Non appena una possibilità credibile si affaccerà all’orizzonte, non sarà improbabile assistere a un esodo. Non è affatto un fattore da dare per scontato, sebbene risulti impossibile che il legame tra Apple e i suoi clienti si distrugga a breve.