In base ai dati pubblicati all’inizio di maggio da Net Applications, il market share di Windows XP è ancora pari al 38,31%. Questa percentuale tiene conto però solo degli utenti sulla Terra, non di quelli che vivono nello spazio. Microsoft ha suggerito più volte di abbandonare il vecchio sistema operativo, ed è proprio ciò che hanno fatto gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Sui computer di bordo però non verrà installato Windows 8 o Windows 7, ma Linux, in particolare la distribuzione Debian 6 (Debian 7 è stata rilasciata pochi giorni fa).
United Space Alliance, il contractor che fornisce i computer installati sulla ISS, ha annunciato la migrazione da Windows XP a Linux, in quanto occorre un sistema operativo più sicuro e affidabile. Qualcuno potrebbe chiedersi per quale motivo non sia stato scelto Linux fin dall’inizio. In realtà, due distribuzioni (RedHat e Scientific Linux) sono utilizzate fin dall’inizio sia sulla Stazione Spaziale Internazionale che dalla NASA per le operazioni di terra e per eseguire i compiti più critici. Il passaggio a Debian 6 riguarderà una dozzina di notebook usati dagli astronauti per rilevare la posizione, gestire l’inventario o attivare le videocamere attraverso la rete OpsLAN della stazione.
Nel 2008 un astronauta russo ha infettato tutti i notebook a bordo con il worm W32.Gammima.AG che sfruttava una vulnerabilità di Windows XP. Questo genere di inconvenienti non dovrebbero più accadere dopo il passaggio a Linux. Per effettuare lo switch in maniera indolore, la NASA ha ricevuto la collaborazione della Linux Foundation che ha organizzato due corsi per mostrare agli astronauti come usare correttamente il sistema operativo.
Keith Chuvala della United Space Alliance ha deciso di scegliere Linux perché la sua natura open source permette di apportare tutte le modifiche necessarie e correggere gli eventuali bug in poco tempo. Le patch per i sistemi operativi Windows possono essere rilasciate solo da Microsoft. Anche Robonaut 2, il robot che esegue i compiti più pericolosi sulla ISS, esegue Linux e nei prossimi mesi riceverà un upgrade software e hardware (due gambe e una batteria).