Chi segue l’ambito mobile da qualche tempo sa bene come, per il successo di una piattaforma, siano importanti le funzionalità incluse ma anche il supporto da parte degli sviluppatori. In altre parole, un buon sistema operativo senza software in grado di stimolare l’interesse degli utenti (e potenziali acquirenti) è destinato a fare ben presto i conti con i freddi numeri. Microsoft ha annunciato che la piattaforma Windows Phone Store conta oggi 145.000 app.
Il numero è superiore rispetto alle 120.000 dell’autunno scorso, ma in questa prima parte dell’anno il tasso di crescita ha fatto registrare una brusca frenata, soprattutto se si mette a confronto con quella del 2012, quando il negozio virtuale ha raddoppiato la disponibilità raggiungendo quota 100.000. Se la matematica non è un’opinione, in undici mesi sono state pubblicate solo 45.000 nuove app. Il team guidato da Steve Ballmer sa di dover lavorare su questo aspetto e ha già iniziato a farlo. A fine aprile, ad esempio, lanciando un’app destinata agli utenti Android per aiutarli nello “switch” a un dispositivo Windows Phone.
Microsoft è poi riuscita a portare nel proprio store software ufficiali come quelli dedicati a YouTube, Hulu e Foursquare, per garantire un accesso comodo e veloce ad alcuni dei siti e delle piattaforme più utilizzati della Rete. Tutto questo però non basta: la linea Nokia Lumia e gli altri device Windows Phone 8 ancora faticano a ritagliarsi una fetta consistente di market share, soprattutto negli Stati Uniti.
Senza un’offerta software completa risulta difficile stimolare l’interesse dei consumatori e con pochi smartphone venduti chi sviluppa è meno invogliato a realizzare app. In questa dinamica, che rischia di trasformarsi in una sorta di circolo vizioso, il gruppo di Redmond dovrà sapersi inserire in modo energico e deciso. Solo così la piattaforma potrà puntare a colmare il gap che la separa da Android e iOS, senza dimenticare il BlackBerry World che a fine marzo aveva già superato le 100.000 applicazioni.