La potenza degli smartphone aumenta ad ogni generazione ma, nonostante batterie di maggiore capacità, l’autonomia non permette di superare le 24 ore, se l’utente rimane connesso per la maggior parte del tempo. Attualmente ci sono diverse aziende, spesso spin-off universitari, che studiano il modo di incrementare la loro durata. Amprius, una startup nata nel 2008 e finanziata con 25 milioni di dollari di capitali privati (uno degli investitori è Eric Schmidt di Google), ha annunciato che entro la fine dell’anno avvierà la produzione pilota di una batteria in grado di garantire un’autonomia fino al 25% superiore alle batterie attuali.
La batteria agli ioni di litio è stata realizzata da Yi Cui, ricercatore della Stanford University e fondatore dell’azienda. Invece di utilizzare la grafite per l’anodo, Cui ha creato una nanostruttura in silicio rivestita da un guscio in ossido di silicio. In questo modo, quando gli elettroni si muovono dal catodo all’anodo durante la ricarica, non si verifica l’espansione del silicio e ciò rende possibile effettuare più cicli di ricarica. Inoltre, il materiale permette di ridurre la dimensione dell’anodo di quattro volte, ottenendo un aumento corrispondente della densità di energia. Attualmente la batteria può fornire 580-600 Wh per litro, ma con la prossima generazione si raggiungeranno i 650-700 Wh per litro. Le batteria agli ioni di litio tradizionali non superano i 400 Wh per litro.
Amprius ha trovato anche il modo di stabilizzare il silicio durante le fasi di carica e scarica, per cui l’anodo sopporta fino a 500 cicli conservando l’80% della capacità originaria (il valore minimo imposto dagli OEM). L’azienda ha già inviato le sue batterie ad alcuni produttori di smartphone e tablet per una approfondita fase di test. La produzione pilota inizierà entro la fine dell’anno.