Telecom Italia si avvia verso lo scorporo della rete. Il CDA del gruppo italiano che si è svolto nel pomeriggio del 23 maggio ha preso in esame tutte le opzioni su di un eventuale percorso che porterebbe alla separazione della rete di accesso. Non è stata presa comunque una decisione definitiva, cosa che avverrà invece nel prossimo CDA del 30 di maggio, ma a questo punto il via libera sembra poco più di una formalità.
Tutto il processo che porterà allo scorporo della rete non sarà comunque breve e semplice perché dovranno essere valutati molti aspetti tra cui quello economico visto che l’operazione costerà sino a 100 milioni di euro. Tuttavia Telecom Italia sembra intenzionata a creare una nuova società al 100% di sua proprietà che dovrà occuparsi della gestione della rete d’accesso. In un secondo momento verrà valutato l’ingresso di nuovi soci come la Cassa Depositi e Prestiti e di altri Player del settore delle telecomunicazioni come Metroweb ed Infratel per esempio. Un terzo step, ancora più successivo, riguarderebbe l’entrata in borsa della futura Newco targata Telecom Italia.
Più complicata invece la possibile entrata di altri OLO, questo perché la Newco farebbe riferimento sempre a Telecom Italia che non vedrebbe certo di buon occhio l’entrata nella società di possibili competitor. Su questo tema si discuterà parecchio perché Vodafone, Fastweb e Wind chiedono al riguardo un maggiore rispetto delle regole sulla concorrenza. Gli OLO infatti temono che l’operazione possa portare solo vantaggi a Telecom Italia scaricando i costi sugli utenti e sugli altri competitor. La Newco che andrebbe a gestire la rete d’accesso dovrebbe invece avere una governance indipendente e dovrebbe garantire rispetto e trasparenza nelle regole. Addirittura, Wind si dichiarerebbe pronta, in questi termini, a conferire parte dei suoi asset di rete nella costituenda Newco.
Intanto ASATI, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di Telecom Italia, sottolinea come sia importante che nella Newco confluiscano azienda in possesso di reti in fibra ottica significative. In questo modo sarebbe possibile ottimizzare tutti gli investimenti già fatti e quelli da realizzare, rappresentando così un vero valore di crescita per l’Italia che vedrebbe accelerata la realizzazione di una rete infrastrutturale fondamentale sia per la crescita del Pil che per il raggiungimento degli obiettivi posti dall’Agenda Digitale Europea.