Si continua a parlare di iOS 7 e delle rivelazioni di Tim Cook durante l’intervista alla conferenza D11, dove il CEO ha tra l’altro svelato una nuova politica per la gestione dei prodotti di terze parti. Sebbene grandi indiscrezioni sulle fattezze del nuovo sistema operativo mobile non siano emerse, apparirebbe sempre più importante il ruolo di Jonathan Ive nella realizzazione dell’aggiornamento programmato per l’imminente WWDC 2013.
Dall’entusiasmo con cui Tim Cook si è espresso, è lecito attendersi delle sorprese sostanziali dal futuro iOS 7. Jonathan Ive è definito la chiave dell’intero processo, l’elemento strategico che ha reso possibile una vera e propria rivoluzione. Una transizione partita lo scorso autunno con un cambio di rotta per Apple, con il licenziamento di Scott Forstall e l’inizio di una nuova era per il software. E a quasi 8 mesi di distanza, il CEO giudica il percorso ripetendo “incredibile” più e più volte, segno della sua piena soddisfazione:
«Jony è davvero strategico. Il cambiamento dello scorso autunno è servito ad accrescere la nostra innovazione. La chiave per un grande prodotto nell’era post-PC è avere un hardware incredibile, un software incredibile e degli incredibili servizi, combinati in modo che non possano essere singolarmente identificati. La magia è nella loro intersezione. […] Abbiamo riconosciuto come Jony abbia contribuito significativamente al look & feel di Apple per tanti anni e come fosse in grado di far lo stesso per il software. Ora, sette mesi dopo, penso sia stato un cambiamento davvero incredibile.»
Si dovrà attendere ancora qualche giorno per scoprire quanto innovativa sia questa nuova era di iOS 7, perché il futuro del software – sia mobile che desktop – targato mela morsicata non verrà svelato prima della WWDC 2013, con il keynote previsto per il prossimo 11 giugno. Le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane parlano di un iOS 7 decisamente minimalista – così come solitamente è il design scelto da Ive per i prodotti Apple – con un repentino abbandono del precedente scheumorfismo. A rimanere identiche al passato, però, dovrebbero essere le icone tipiche delle applicazioni, che la Mela avrebbe deciso di non abbandonare per non confondere troppo l’utenza. Chissà se l’entusiasmo di Tim Cook troverà conferma anche nell’eventuale risposta di sviluppatori e clienti.