Microsoft ha fatto sapere di esser a conoscenza della campagna anti-DRM avviata dagli utenti contrari alla politica anti-usato che il gruppo di Redmond adotterà nella next-gen.
Tutto ha avuto inizio quando l’azienda ha reso noto che, nel momento in cui l’utente inserirà un gioco in una Xbox One diversa dalla quale è stato originariamente installato, dovrà versare una somma di denaro – non specificata, ma comunque non irrilevante – per sbloccarlo, attivarlo e installarlo nell’altro sistema; tale politica volta a limitare il mercato dei titoli di seconda mano ha scatenato parecchie polemiche in Rete, tanto che è stata avviata una autentica campagna anti-DRM.
Un appassionato di gaming ha così deciso di informare Major Nelson (alias Larry Hyrb, dirigente Microsoft) sul suo blog ufficiale spiegandogli che «il mondo intero sta guardando Twitter esplodere. La campagna anti-DRM è in pieno svolgimento. Sony l’ha notato e sta tweettando per rispondere. Spero che Microsoft faccia lo stesso». In effetti la risposta di Major Nelson non è tardata ad arrivare: «siamo pienamente consapevoli di ciò che sta accadendo. Sto anche lavorando su un paio di cose per affrontarlo. Non posso dire nient’altro in questo momento, ma vi stiamo ascoltando».
Microsoft sta pertanto prendendo in considerazione le lamentele del proprio pubblico di appassionati, i quali desidererebbero continuare a fruire, anche su Xbox One, dei giochi usati così come è stato possibile finora con le precedenti e attuali console. Possibile che ulteriori informazioni a riguardo giungano durante l’E3 2013, evento in programma a Los Angeles per la seconda settimana di giugno, dove il colosso di Redmond condividerà nuovi dettagli sia sul progetto next-gen che sui giochi di lancio.