Settimana nuova, nuovi rumor sull’arrivo di Android 4.3 Jelly Bean. Archiviate le ipotesi riguardanti la major release Android 5.0 Key Lime Pie, tutte le voci di corridoio si sono concentrate da un mese a questa parte su un update minore, che pur senza stravolgere l’interfaccia o le funzionalità del sistema operativo mobile targato Google servirà per introdurre qualche feature inedita come quelle già discusse in alcuni articoli precedenti.
Si è parlato di un restyling per il layout dell’applicazione Fotocamera, del possibile supporto alle librerie OpenGL ES 3.0 utili per il rendering grafico e dello standard Bluetooth Low Energy, che consente di mettere in comunicazione due dispositivi tramite modulo BT riducendo drasticamente il consumo energetico necessario rispetto a quanto accade oggi. Nelle ore scorse è spuntato in Rete l’ennesimo indizio sull’arrivo dell’aggiornamento, direttamente dalle pagine del Bluetooth Special Interest Group, con una scheda che cita il modello GT-I9250, ovvero il Galaxy Nexus nato a fine 2011 dalla collaborazione tra Samsung e bigG.
Una nuova certificazione che, con tutta probabilità, si è resa necessaria proprio in vista del rilascio di Android 4.3 Jelly Bean, esattamente come successo a fine maggio per il tablet Nexus 7. L’indiscrezione non aggiunge alcun dettaglio in merito alle caratteristiche dell’update, che Google potrebbe non aver fatto in tempo a lanciare in occasione dell’evento I/O 2013. Con tutta probabilità il pacchetto sarà rilasciato fin da subito sui device della linea Nexus, per poi raggiungere anche gli altri smartphone e tablet ad opera dei singoli produttore.
Fantasticando sulle prossime evoluzioni della piattaforma non è da escludere l’arrivo di Key Lime Pie entro fine anno. Dopotutto fu proprio un dipendente di Mountain View, nel mese di dicembre, a confermare il nome della major release con un simpatico artwork condiviso su Google+. Scegliendo di mantenere per il momento il nome Jelly Bean il gruppo evita di rendere ancora più marcato il problema legato all’eccessiva frammentazione del sistema operativo, da sempre vero e proprio tallone d’Achille dell’ecosistema.