Apple ha iniziato un nuovo corso, ha voltato pagina: ci sono voluti molti mesi di silenzio – praticamente dal lancio di iPad Mini lo scorso ottobre – ma a quanto pare è valsa la pena aspettare. Un nuovo iOS che taglia i ponti con il passato, un OS X che abbandona la tradizione, un Mac Pro futuristico, una rinnovata filosofia d’azienda: dove sta andando Apple?
I cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti: iOS 7, gradito o meno che sia dagli utenti, è un cambiamento netto con il passato. La sua interfaccia estremamente minimalista chiude la porta allo scheumorfismo, abbracciando così una GUI dove il bianco domina e menu e interfacce non disturbano l’utente. La schermata di Home dotata di profondità, quasi fosse un effetto 3D che segue i movimenti del suo proprietario, suggerisce come non sia più il cliente a doversi adattare al software, ma è il software stesso che si piega alla persona che lo sta usando. Le semitraspararenze, la rinnovata finestra dei messaggi, la personalizzazione massima di Siri, l’area di chiamata senza troppi fronzoli, le notifiche: tutto concorre a mettere al centro l’utilizzatore.
Lo stesso è anche con OS X Mavericks, primo sistema operativo dell’era OS X a non essere stato ribattezzato con il nome di un felino bensì con le location più belle della California, pronto ad abbandonare a sua volta lo scheumorfismo. Il Calendario non ha più inserti in pelle, le notifiche diventando il centro dell’attività dell’utente, il tagging e la condivisione di link integrata rendono l’ambiente molto social. E poi iBooks, le Mappe, le notifiche Push: OS X diventa l’estensione di iOS, a sua volta estensione del Mac. Per non parlare delle nuove tecnologie di ottimizzazione delle risorse – come Compressed Ram – che privano l’utente di qualsiasi preoccupazione derivante da rallentamenti, sovraccarichi della CPU o scarse performance.
Un’ottica, quella di iOS e OS X, ben spiegata nei nuovi spot targati mela morsicata, con cui il gruppo di Cupertino svela cosa vi sia dietro a quella semplice frase stampata su ogni prodotto, ovvero “Designed in California”. Un primo filmato, disponibile solamente online, rivela la filosofia della Mela con un sapiente gioco di puntini, che si animano e si trasformano per spiegare perché Apple non produca massicciamente dispositivi, ma ricerchi la perfezione. «We start over until everything we touch enhances each life it touches», cominciamo da capo finché tutto ciò che tocchiamo migliora ogni vita che sfiora: questo il nuovo motto. Motto che è ben visibile anche dallo spot pensato per la TV, con cui Apple mostra una serie di scene di vita quotidiane rese migliori dall’utilizzo di un iPhone, un iPad o un altro prodotto a marchio Mela. È questo il nuovo corso della società: non sfornare prodotti dozzinali, come spesso fa la concorrenza giusto per ottenere una fetta in più di marketshare, ma regalare agli utenti qualcosa che possano davvero sentire. “Feel”, appunto, come sostengono i filmati.