Siri per iOS 7 utilizza Bing come motore di ricerca invece di Google, la soluzione adottata fino alla precedente release del sistema operativo mobile di Apple. Con una mossa del genere, Cupertino ha deciso dunque di abbandonare il motore del gruppo di Mountain View, per appoggiarsi invece a quello targato Microsoft.
La notizia comunicata nelle scorse ore, durante la WWDC 2013, pone nuovi scenari nel mondo delle ricerche mobile. In tal modo, Microsoft avrà la possibilità di sfruttare la massiccia adozione di iPhone, iPod Touch e iPad a livello globale, per spingere la diffusione e l’utilizzo del proprio Bing e contrastare così la leadership assoluta di Google.
Siri per iOS 7 non farà un uso esclusivo di Bing ma si appoggerà anche a Wikipedia e a Twitter per fornire all’utente i desiderati risultati di ricerca. Dopo l’abbandono di Google Maps in favore di Mappe, l’app per la navigazione GPS sviluppata proprio da Apple, l’azienda guidata da Tim Cook ha dunque scelto di allontanarsi definitivamente dai servizi del gruppo rivale. Finora il dominio di Google sul fronte delle ricerche online non si è fermato nonostante le varie proposte dei competitor, ma l’uso online dei milioni di dispositivi con la mela morsicata potrebbero rendere Bing l’unico vero rivale di Big G.
Chi comunque non sarà soddisfatto di Bing o preferirà continuare a usare il motore di ricerca di Mountain View, potrà chiedere esplicitamente a Siri di usare proprio tale soluzione, pronunciando il comando vocale “Ricerca Google”.
Trattasi probabilmente del gesto simbolico più forte nella guerra di mercato tra Apple e Google: nel momento in cui lo smartphone con maggior diffusione al mondo rimuove la ricerca del motore più diffuso al mondo, la cosa corrisponde ad un chiaro messaggio di guerra. Una guerra ormai su più fronti: dalle mappe ai sistemi operativi mobile, dai contenuti musicali alle applicazioni. La “guerra termonucleare” che Steve Jobs aveva lanciato contro Mountain View, insomma, è in pieno svolgimento. Tanto da portare Apple addirittura a scegliere quel Bing sviluppato dalla ex-nemica Microsoft. Anche i nemici cambiano, del resto. Ed oggi Larry Page è per Tim Cook una minaccia ben più solida di quella rappresentata da Steve Ballmer.
Microsoft incassa e sorride: il ruolo di terzo incomodo ha i suoi piccoli vantaggi.