Partenza lanciata per OUYA, la console videoludica equipaggiata con sistema operativo Android che, a un anno di distanza dalla presentazione su Kickstarter, ha fatto ieri il suo debutto ufficiale sul mercato. Un prodotto capace di suscitare interesse negli appassionati di gaming per il suo prezzo piuttosto accessibile e stimolare la concorrenza (eSfere, NVIDIA Project Shield e GameStick), che in meno di 24 ore ha fatto registrare il tutto esaurito sugli store online.
99,99 dollari per il box contenente l’hardware e un joypad, con la possibilità di acquistare un controller aggiuntivo per altri 49,99 dollari. Rivenditori come GameStop e Amazon hanno finito le scorte al day one, confermando la validità del progetto e le potenzialità della piattaforma mobile targata Google in relazione ai videogiochi. Nonostante una potenza di calcolo che non può essere messa a confronto con quella di macchine come PlayStation 4 o Xbox One, il punto di forza di OUYA risiede nel processore quad core NVIDIA Tegra 3 installato, che permette agli sviluppatori una semplice conversione dei titoli già pubblicati per gli altri dispositivi mobile.
Il catalogo al momento ne conta 179, sei in più rispetto a ieri, con il numero destinato a salire rapidamente nell’immediato futuro. Julie Uhrman, fondatrice e CEO dell’azienda, ha espresso la propria soddisfazione nel vedere la console raggiungere finalmente gli scaffali, seppur virtuali, degli store.
È incredibile pensare che poco meno di un anno fa OUYA era soltanto un’idea. Abbiamo voluto creare qualcosa di completamente nuovo per il gaming: costruire una console da 99 dollari, senza bisogno di comprare dischi, aperta a tutti gli sviluppatori e accessibile a chiunque. Oggi, OUYA è reale.
Un lancio che rischia però di essere rovinato da problemi nella consegna delle unità a chi ha finanziato il progetto sul sito di crowd funding. Sono in molti a non aver ancora ricevuto il pacco a domicilio, come testimoniano i tanti messaggi lasciati su Facebook. A loro risponde Uhrman, chiarendo che l’intoppo è dovuto all’azienda di Hong Kong che si occupa delle spedizioni, responsabile di un notevole ritardo rispetto a quanto preventivato. Tutti i “backers” riceveranno l’unità ordinata entro 15-17 giorni.