All’inizio non ci credeva nessuno, è cresciuto lentamente, con qualche difficoltà. Tutti si affacciavano e pensavano «fa troppa fatica, non ce la farà». La storia di Google plus sembra quella di un atleta nato piccolo piccolo, ma che oggi schiaccia a canestro. Il secondo compleanno di questo social di Big G è segnato da un logo colorato e allegro. E non potrebbe essere altrimenti: i numeri sono ottimi.
Supererà Facebook? Secondo alcuni ha già messo la freccia, secondo altri non prima del 2016, secondo altri non ci riuscirà. Ma non c’è più nessuno che sottovaluti la piattaforma di Mountain View, arrivata in Italia il 28 giugno 2011. Dopo i primi tentennamenti e le ironie – sempre salaci, com’è tradizione – della Rete, Google+ si è avvalso di una politica intelligente: Google ha integrato i suoi sistemi dentro il social, ha rivoluzionato gli incontri streaming con Hangout (forse il suo prodotto di punta in questo ecosistema), ha potuto contare su Android, registrando una crescita costante del 10% ogni mese.
La pagina di Webnews
Forse la dimostrazione più sincera e diretta della buona reputazione di questo social è la pagina di Webnews su G+: con 120 mila follower, è diventato uno strumento irrinunciabile per diffondere le notizie del magazine quotidiano di informazione sul mondo digitale. Basta visitarla per capire come i suoi hashtag, la community, sono molto efficaci. E questo è l’obiettivo principale di un social se vuole diventare interessante e potenzialmente remunerativo.