Italia Startup ha stretto una partnership con SiamoSoci.com, uno dei primi portali italiani di crowdfunding. L’associazione istituzionale e la piattaforma lavoreranno insieme, com’è inevitabile nella fase 2 dell’ecosistema startup, forti di un primo segnale incoraggiante: una startup sicialiana ha raccolto manifestazioni di interesse all’investimento per più di mezzo milione di euro.
Per permettere a una startup di crescere e innovare non servono santi in Paradiso o elargizioni benefiche, ma un ecosistema trasparente che metta in rapporto il mondo delle startup e quello degli investitori e delle imprese. Da questo assunto nasce la partneship tra Italia Startup e SiamoSoci.com. Da un lato l’associazione no profit, dall’altro il servizio privato che permette agli investitori e alle imprese di trovare le startup su cui investire, ottenendo tutte le informazioni necessarie per valutarle e selezionarle.
Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup, così commenta l’accordo:
Il focus di SiamoSoci quale riferimento per il mondo dei capitali è perfettamente allineato con gli scopi associativi che includono il confronto, lo scambio di servizi e il networking tra soggetti della filiera. Uno degli obiettivi primari dell’Associazione è, infatti, far sì che gli imprenditori ricevano in cambio non solo potenziali ritorni finanziari, ma anche nuovi modelli industriali e produttivi. Un mecenatismo sano e intelligente che può agevolare lo sviluppo industriale italiano, creando nuovi e qualificati posti di lavoro.
#startup WIB in 48ore mezzo milione di Euro grazie a @SiamoSoci e @Italia_Startup http://t.co/CzFCiePqel #ecommerce pic.twitter.com/Q4jx9JXd1S
— marisandra lizzi (@marisandralizzi) July 9, 2013
Il caso WIB
Per cominciare con un po’ di ottimismo, l’associazione ricorda il caso della startup WIB (Warehouse in a Box), startup con sede a Palermo, che ha sviluppato un originale distributore automatico di prodotti di consumo completamente automatico e controllabile via web. Il sistema riduce i costi di gestione e abbatte molti vincoli fisici e di retailing.
Quando Wib ha pubblicato il proprio profilo, alle 16.30 di giovedì 27 giugno, su SiamoSoci.com, aggiungendo il proprio business plan, la descrizione del team e tutti i documenti che permettessero una reale valutazione del progetto, aveva l’obiettivo di raccogliere un primo round di investimenti pari a 400.000 euro che consentisse l’avvio della produzione delle prime macchine. Sabato 29 giugno, a sole 48 ore dalla pubblicazione del proprio profilo, Wib aveva già raccolto manifestazioni di interesse all’investimento da 15 investitori per un totale di 530.000 euro, importo superiore a quello inizialmente richiesto.
Dario Giudici, Fondatore e CEO di SiamoSoci.com, così lo spiega:
La visura, il business plan, il business model, il team dell’azienda che richiede il finanziamento sono accessibili agli investitori iscritti, affinché possano valutare la capacità imprenditoriale di portare il progetto fino in fondo. E una volta che attribuiscono un finanziamento accreditano a loro volta la bontà del progetto che hanno sovvenzionato, attirando così altri investitori. A partire dall’inizio del 2012 grazie a questa modalità abbiamo già fatto finanziare diverse startup, per un totale di 15 round di finanziamento.
L’equity crowdfunding
Il modello di SiamoSoci.com è fondamentalmente un equity crowdfunding, un po’ mascherato. Com’è noto, l’Italia è uno dei primi paesi al mondo in procinto di adottare un regolamento che attui la legislazione sulle startup che prevede questo tipo di finanziamento. Una novità enorme, che ha bisogno della pubblicazione del regolamento da parte della Consob, ultimo tassello della prima fase dell’ecosistema startup, che aprirà poi al finanziamento partecipato nelle imprese innovative.