Si torna a parlare della futura fabbricazione dei processori per gli iDevice di Apple, con una notizia che mischia le carte in tavola. Solo la scorsa settimana si è parlato della volontà di Cupertino di trovare un produttore alternativo a Samsung e a TSMC per la realizzazione di chipset in-house, oggi emerge invece la riconferma del gruppo sudcoreano. Cosa sta succedendo e quali sono le notizie più attendibili?
Stando a quanto riportato dal Korea Economic Daily, Samsung e Apple avrebbero stretto un’accordo per la produzione dei chipset A9, dei processori da 14 nanometri probabilmente inclusi in iPhone 7 del 2014-2015. Sì, non si tratta di una svista, si sta già discutendo di due generazioni future del melafonino rispetto al modello attualmente in vendita. E cosa succederà, invece, per gli A7 e gli A8?
I rumor delle scorse settimane hanno visto TSMC come il nuovo fornitore di SoC per Apple, tanto che si è parlato addirittura di un fantomatico contratto da 1 miliardo di dollari per l’estensione della partnership per tre anni consecutivi. L’addio con Samsung è apparso quindi semi-ufficiale, tanto più che si è anche detto la Mela stesse cercando un partner asiatico da acquisire per la produzione in-house di circuiti e chipset. Ora il gruppo sudcoreano spunta nuovamente ed è difficile fare previsioni certe: Apple farà produrre gli A7 e gli A8 da TSMC e poi tornerà da Samsung? Cupertino non abbandonerà il rivale, continuando la produzione attuale fino agli A9? Sarà TSMC a produrli, invece?
Si tratta di domande che al momento non hanno risposta, sebbene il ruolo predominante di Samsung appaia come il più probabile. Per quale motivo, infatti, Cupertino dovrebbe abbandonare il produttore, per poi risceglierlo trascorso poco più di un biennio? Sarebbe più intelligente, al netto delle liti fra le due società, che la Mela rinnovasse il contratto senza cercare alternative. Il nome dell’azienda sudcoreana, inoltre, non sembrerebbe essere stato fatto senza ragioni ben precise: TSMC ha ora raggiunto capacità di fabbricazione a 28 nanometri, per i 14 si renderà però necessaria l’esperienza di Samsung. Insomma, ai posteri l’ardua sentenza.