È stata presentata ieri la prima featurette di Jobs, il film sulla vita di Steve Jobs con protagonista Ashton Kutcher. Si è già avuto modo di appurare l’incredibile somiglianza tra l’attore e il compianto CEO, somiglianza che oggi appare ancora più evidente dalle nuove immagini tratte dalla pellicola. E insieme al film – in arrivo nei cinema statunitensi il 16 agosto – è stato lanciato anche il sito Web ufficiale.
Come in ogni featurette che si rispetti, ovvero un breve filmato nella forma del documentario per presentare l’opera, non sono solo i fotogrammi a parlare, ma è il cast a essere protagonista. Così possiamo apprendere quali siano le sensazioni di Kutcher, di Josh Gad – l’interprete di Steve Wozniak – e del regista Joshua Michael Stern.
Kutcher appare il più preso dalla figura di Steve Jobs, così come più che comprensibile. L’attore spiega come il film voglia raccontare cosa vi sia alla base di dispositivi che il pubblico utilizza largamente nel corso della giornata, ovvero come le idee rivoluzionarie siano in grado di modificare radicalmente l’esistenza di ogni singola persona. È proprio per questo che la pellicola non si concentra sui fasti di iPhone e iPad, bensì sulla giovinezza dell’iCEO e sulla fondazione di Apple, fino ad arrivare al lancio di iPod nei primi anni 2000. Gad si svela invece decisamente affascinato dalla portata unica di Apple I, il primo computer casalingo della storia, sottolineando come ai quei tempi nessuno avrebbe mai pensato di poter interagire con un elaboratore elettronico semplicemente digitando comandi su una tastiera simile a quella della macchina da scrivere, occupando pochissimo spazio del proprio salotto.
A livello visivo, al pubblico sono presentate nuove scene rispetto al trailer rilasciato qualche settimana fa. Si vede ad esempio la presentazione di iPod, così come anche più nel dettaglio la fondazione della stessa Apple e le motivazioni che hanno portato alla cacciata di Jobs dall’azienda a metà degli anni ’80. Non mancano nemmeno i momenti ironici, come quando l’iCEO si presenta di sorpresa davanti ai dipendenti e uno di essi esclama spaventato «Gesù!». La risposta?
«No, sono solo Steve.»
L’attesa per Jobs sale di giorno in giorno e i materiali promozionali non fanno altro che accrescere l’aspettativa. Unica nota dolente, se proprio così la si può definire, è la scelta della colonna sonora portante: Can’t Hold Us di Macklemore e Ryan Lewis – uno dei tanti tormentoni di questa estate – non sarà un brano fin troppo moderno per un film largamente ambientato negli anni ’70 e ’80?