Si è parlato più volte del problema malware legato al mondo Android. Per alcuni è la natura open della piattaforma a favorire la diffusione di codice maligno, per altri un approccio poco attento e severo in fase di approvazione delle app su Play Store. Giungono oggi nuovi e preoccupanti numeri sull’argomento, questa volta rilevati dai laboratori G Data, che per l’immediato futuro prevedono un ulteriore aggravarsi della situazione.
Con oltre 520.000 nuovi malware per Android, il flusso di malware per dispositivi mobile stabilisce un nuovo record. Una nuova tendenza nel cyber crime è quella di sviluppare degli speciali kit malware che sono facili da utilizzare anche per i criminali online meno esperti. Android manterrà la sua posizione di predominio nel segmento degli smartphone e dei tablet per tutti i prossimi mesi, quindi ci aspettiamo che il mobile malware triplichi.
Queste le parole di Ralf Benzmüller, numero uno di G Data Security Labs. Il sistema operativo ha introdotto strumenti dedicati ad aumentare il livello di sicurezza, rendendo più difficile per i malintenzionati sfruttarne le vulnerabilità, ma anche i metodi di chi sviluppa malware sono evoluti. Oggi si utilizzano tecniche di camuffamento, che rendono più difficoltoso il riconoscimento di codice pericoloso sia alle analisi manuali che sfruttando algoritmi di scansione automatica. Sta cambiando anche la tipologia di attacco.
I criminali nascondono le funzioni pericolose in app manipolate in modo tale da impedire agli utenti di scoprirle e di rimuovere l’applicazione stessa. Questo significa che l’app dannosa rimane attiva sul dispositivo mobile infetto il più a lungo possibile, in modo tale da guadagnare soldi con servizi premium o rubare dati personali a secondo di quello che ci si è prefissati.
Numeri allarmanti, dunque: ben 519.095 nuovi malware rilevati solo nei primi sei mesi dell’anno, con un incremento pari al 180% se confrontato con la seconda metà del 2012. La tipologia più diffusa è quella dei trojan, con l’86% del totale. Dando uno sguardo invece all’immediato futuro, ecco lo scenario prospettato dal team G Data.
- Il numero dei nuovi malware continuerà ad aumentare in maniera simile alla crescente popolarità di smartphone e tablet che utilizzano il sistema operativo di Google, con un incremento triplo per la seconda metà del 2013.
- Lo sviluppo e la vendita dei malware kit continuerà a essere un trend lucrativo per il cyber crime anche nella seconda metà dell’anno, poiché rendono facile per i criminali inesperti diventare dei veri e propri criminali online. La vendita di questi kit al mercato nero produce notevoli profitti, esattamente come i costosi servizi premium.
- Le funzioni malware nelle app manipolate sono sempre più mascherate. Ciò rende più difficile per gli utenti individuare e rimuovere le app contenenti malware. Questo, inoltre, consente ai criminali di spiare gli utenti e i loro dispositivi mobili il più a lungo possibile e sfruttarli per i loro propositi criminali.