Apple si appresta questa sera a presentare le sue novità per il comparto dei melafonini, tra cui i nuovi iPhone 5S e iPhone 5C, ma nell’attesa emerge in Rete una notizia decisamente curiosa, che poco ha a che fare con gli smartphone e i suoi sottoprodotti. Pare infatti che il gruppo di Cupertino in passato abbia sviluppato una propria versione dei Google Glass, ancora prima della stessa Big G. A dichiararlo un soggetto estremamente credibile: Tony Fadell, ex dirigente della sezione iPod e ora CEO di Nest.
Sembra che nel biennio 2006-2008 la Mela abbia vagliato l’opportunità di produrre degli occhiali per la realtà aumentata, ma il progetto sarebbe stato presto accantonato per mancanza di tempo e per concentrarsi su altre rivoluzioni, come quella di iPhone nel 2007. Così spiega Fadell in un’intervista per Fast Company:
«In Apple ci siamo sempre chiesti: “Cos’altro potremmo rivoluzionare?”. Ci siamo orientati sulle videocamere e sui device remoti. La cosa più pazza di cui abbiamo parlato è stato un device simile ai Google Glass. Ci siamo detti: “Perché non creiamo dei visori, per sembrare di essere seduti al cinema?”. Ho costruito alcuni di questi prototipi. Ma avevamo così successo con quel che già si stava facendo, tanto da non avere tempo per tutto il resto.»
Più che i Google Glass in senso stretto, un device che si frappone fra la realtà e l’utente fornendo delle informazioni aggiuntive, quello a cui Fadell fa riferimento è un vero e proprio strumento per la virtualità immersiva, come tanti ne sono poi apparsi in ambito gaming negli ultimi anni. Perché, tuttavia, Apple non ha perseguito questo progetto, già rivelatosi un successo in fase di prototipo?
La risposta potrebbe essere insita nella filosofia tipica della mela morsicata. Così come qualche tempo fa ha affermato Greg Joswiak, responsabile marketing della divisione iOS, Apple si concentra su pochi prodotti alla volta, affinché siano tutti di altissimo livello e non vengano lanciati sul mercato terminali dozzinali. L’espansione della linea con nuovi dispositivi, in un momento così fiorente per gli iDevice di Cupertino, ne avrebbe di certo penalizzato il business. Un fatto, quest’ultimo, ribadito anche per la recente campagna pubblicitaria “Designed by Apple in California”.