iPhone 5C non è forse l’occasione giusta per risollevare il prezzo delle azioni Apple, in discesa dall’inizio del 2013 data l’apparente immobilità dell’azienda. A livello estetico, così come per le caratteristiche hardware, lo smartphone è piaciuto agli investitori e agli analisti di borsa, perché capace di attrarre le curiosità di un’utenza più variegata. Il prezzo troppo elevato, però, ha portato il gruppo di Cupertino a un’ulteriore inflessione negli istanti immediatamente successivi alla presentazione, così come già riportato. L’annuncio delle tariffe cinesi ha fatto il resto: Apple ha perso un altro 5,4%.
Vi è stato stupore generale ieri dalle parti di Wall Street nell’apprendere, a seguito dell’evento speciale Apple in Asia, come iPhone 5C sarà venduto in Cina a 4,488 yuan, ovvero 730 dollari. Si è già visto come la tariffa abbia sollevato le proteste dei consumatori locali, ma a protestare sono anche gli investitori: Apple ha perso, infatti, un ulteriore 5,4% attestandosi attorno ai 460 dollari per share. Secondo Il Sole 24 Ore, non si tratta di un’inflessione insolita perché si è verificato un fenomeno di “sell on the news”, ovvero di acquisto di azioni antecedente al lancio di un nuovo prodotto e una rapida vendita una volta che i rumor sono stati confermati, così da guadagnare sugli eventuali rincari. Ma di certo le news cinesi hanno avuto il loro peso.
La situazione è ben rappresentata da Walter Piecyk, analista di BTIG, in una nota per gli investitori:
«Il prezzo di iPhone 5C non è semplicemente basso abbastanza per cavalcare le significative opportunità di crescita che crediamo esistano tra i consumatori del prepagato, i quali non hanno ancora acquistato uno smartphone.»
Dello stesso avviso anche Michael Walkley di Canaccord Genuity:
«Mentre le caratteristiche e le tempistiche di iPhone 5S e 5C hanno incontrato le nostre aspettative, il 5C ha un prezzo molto più alto di quanto previsto.»
In generale, si stima che iPhone 5C venda comunque molto, ma non nei mercati dove era maggiormente atteso. Sarà un piccolo successo in quelle nazioni che permettono di abbinare un contratto telefonico di due anni con il pagamento di una bassa quota d’entrata, ma di certo non potrà sbaragliare il mercato cinese – uno degli obiettivi più importanti previsti per il futuro di Apple – con dei costi non solo elevatissimi, ma anche di 100 dollari maggiorati dal resto del mondo. Il tutto, però, potrebbe essere collegato al problema dei leak che si sono susseguiti durante l’estate: la credenza che la Mela potesse lanciare un device low cost è stata un’assunzione della stampa, non certo una conferma di Cupertino. In effetti, non molti mesi fa la società aveva lasciato intendere come non avrebbe mai prodotto un terminale a basso budget: così è stato.