Si è molto parlato in questi giorni della fotocamera di iPhone 5S, rimasta a 8 megapixel quando altri competitori – si pensi a Samsung o agli incredibili 41 megapixel che Nokia ha montato sul suo ultimo Lumia – puntano ben più in altro. Un’interessante considerazione di AnandTech, tuttavia, spiega perché l’obiettivo scelto per il nuovo melafonino abbia tutte le carte in regola per battere gran parte della concorrenza sul mercato.
Gli esperti di fotografia ne sono già consapevoli: quello sui megapixel è un dato fuorviante, tutto fuorché indice della bontà di una fotocamera. La grande disponibilità di pixel non si traduce automaticamente in una buona capacità di ripresa, perché sono altri i fattori con più peso: la sensibilità alla luce, il tipo di lenti montate, l’apertura massima, la focale di base, il CMOS montato.
Per il nuovo iPhone 5S, Apple è andata proprio in questa direzione: anziché aumentare spropositatamente i megapixel – con risultati discutibili, perché le piccole dimensioni degli smartphone non permettono di aumentare le dimensioni del sensore al crescere dei pixel – l’azienda si è concentrata sul perfezionamento degli altri fattori che pesano davvero sullo scatto. Per farlo, ha allargato fino a 1/3″ la dimensione del sensore e ha reso ogni singolo pixel più grande – da 1.4µm a 1.5µm – optando così per una fotocamera molto più fedele alla luce e al colore. Sì, perché più è grande ogni singolo pixel, maggiore è la resa, la nitidezza, la luminosità e minori sono gli artefatti visivi. In percentuale, si tratta di un sensore con una superficie sensibile del 15% più grande, per fotografie infinitesimamente più dettagliate.
A questo, si aggiunge una modifica dell’apertura – da F/2.4 a F/2.2, sebbene altri smartphone maker abbiano raggiunto anche gli F/2.0 – e un lieve aumento della lunghezza focale, da 4.10 mm a 4.12 mm per un fattore di ritaglio equivalente a 35 mm, il tutto corredato dalla solita struttura a 5 lenti più la finitura in cristallo di zaffiro.
Sul mercato degli smartphone, l’unico produttore che ha deciso di adottare strategie strettamente simili a quelle poi scelte da Apple – ovvero migliorare la resa del sensore piuttosto che aumentare senza logica i megapixel – è HTC, mentre Nokia e Samsung paiono aver seguito logiche diverse – si pensi all’ottimo PureView proprio di Nokia – per la progettazione dei loro CMOS.
Vale la pena, infine, soffermarsi sul doppio flash LED d’accompagnamento alla fotocamera, ribattezzato True Tone dalla società di Cupertino. Si tratta di un sistema praticamente inedito nel mondo degli smartphone e garantirà una resa fotografica incomparabile nelle situazioni di ripresa più complesse. La tecnologia True Tone non fa altro che misurare la temperatura del colore dell’ambiente nella fase di pre-scatto, aggiustando così i LED – capaci di generare fasci di luce di due tonalità diverse – sulla base di oltre 1.000 preset automatici. Così facendo, si eviterà la tipica sovraesposizione da flash – ovvero la scomparsa dei tratti somatici di un viso data la luminosità troppo elevata dell’origine della luce – e la tonalità di ripresa, così come la texture della pelle o i riflessi su materiali, saranno sempre naturali.
In definitiva, la fotocamera di iPhone 5S ha “solo” 8 megapixel, ma rischia comunque di non aver troppi rivali a cui dichiarar guerra. E considerato come iPhone 4S e iPhone 5 già ora detengano il primato delle fotocamere più utilizzate al mondo – tanto da battere in numero di upload le anni luce più performanti reflex – la strada potrebbe essere in discesa.