iPad 5, la nuova versione del tablet da 9,7 pollici che Apple si appresta a lanciare entro la fine di ottobre, sarà dotato di un rilevatore di impronte digitali Touch ID? È questa la domanda che gli esperti di settore si stanno insistentemente chiedendo negli ultimi giorni, ma dare una risposta non è semplice: vi sono evidenze sia a favore che contro l’introduzione del sensore.
Sebbene proprio ieri un video sulle scocche e le cornici di iPad 5 sembrasse escludere la possibilità d’installazione di un sensore Touch ID, gli stessi creatori di Unbox Therapy hanno condotto degli esperimenti per verificare quanto di ipotizzato. E, sorprendentemente, Touch ID si adagia perfettamente nel foro della cornice di iPad 5, cosa che invece il classico tasto Home non riesce a fare. La deduzione è stata quindi immediata: l’imminente nuovo tablet targato mela morsicata sarà in grado di leggere le impronte digitali degli utenti.
La redazione 9to5Mac, tuttavia, svela diffidenza rispetto all’introduzione di Touch ID anche sulla linea iPad. La prima questione riguarda una precisa scelta economica: l’esclusività su iPhone 5S può aiutare a spingere le vendite dello smartphone di fascia alta di Cupertino, iPad potrebbe invece cannibalizzarlo. Poi, vi sarebbe da prendere in considerazione l’attuale disponibilità limitata di vetri in cristallo di zaffiro, il materiale che costituisce la superficie del sensore di iPhone 5S, forse non sufficienti per garantire un’espansione anche sul tablet nel breve periodo. Infine, le cornici: l’universo dei leak ha mostrato in questi mesi pannelli frontali sia compatibili con il classico pulsante Home che con la nuova versione, saranno quindi due i modelli di iPad 5 che verranno presto lanciati? L’utente potrà scegliere tra il modello canonico e quello biometrico?
In attesa di scoprire quali siano le volontà del gruppo di Cupertino – si vocifera un evento iPad per la metà di ottobre – l’utenza sui social network non sembra particolarmente felice di questa notizia. Le polemiche degli ultimi giorni su Touch ID – alcune lecite, altre vere e proprie boutade del complottismo – han reso i consumatori diffidenti sul versante della privacy. E l’ultimo monito di Anonymous non li ha certo rassicurati. Touch ID diverrà un’arma a doppio taglio per la mela morsicata?