Una buona notizia per tutti gli appassionati di automobili: il gruppo di Mountain View ha portato il Museo Lamborghini su Street View, con immagini panoramiche a 360 gradi che permettono di effettuare una passeggiata virtuale all’interno dell’edificio. Basta un click su Google Maps per ammirare da vicino modelli come Miura, Espada, Countachm, veri e propri gioielli per chi segue da vicino il mondo delle quattro ruote.
Il museo ha aperto i battenti nel 2001 a Sant’Agata Bolognese, all’interno di quella che è stata definita da più parti come la “Terra dei Motori”. L’obiettivo iniziale della struttura è stato quello di celebrare il marchio traghettandolo nel nuovo millennio, mostrando l’evoluzione percorsa dall’azienda fondata nel 1963 da Ferruccio Lamborghini. Mezzo secolo di storia che inizia con la 350 GT del 1964 e continua ancora oggi, passando per pezzi unici come la Reventon prodotta in soli 20 esemplari. Il brand è stato capace di conquistare fan in tutto il mondo, che ogni giorno contribuiscono a mantenere viva le leggenda del “marchio del Toro”: a loro è dedicata l’iniziativa al debutto oggi e realizzata in partnership con bigG.
Le origini del marchio risalgono in realtà all’immediato secondo dopoguerra, quando nel 1948 venne fondata a Cento (FE) la Lamborghini Trattori. La divisione diventò in breve tempo una realtà importante nella realizzazione di macchine per uso agricolo, ma venne ceduta all’inizio degli anni ’70 a SAME, oggi SAME Deutz-Fahr. L’idea di virare verso il mercato automobilistico arrivò dopo la mancata concessione da parte del Governo italiano dell’autorizzazione necessaria per sviluppare e produrre elicotteri. La scelta del toro come simbolo della società è da attribuire al segno zodiacale del suo fondatore. A metà degli anni ’90 il brand debuttò anche in ambito nautico, con la progettazione di imbarcazioni capaci di imporsi nelle competizioni riservate alle categorie offshore.