Dopo essere intervenuto al Forum dell’Agenda Digitale promosso da Confindustria, Francesco Caio, il commissario per l’attuazione dell’agenda, ha reso nota la composizione definitiva della sua task force, che in un certo senso eredita il metodo di Corrado Passera, e a un anno dall’approvazione della legge 221 si cerca di ridare slancio al progetto.
Basta seguire l’hashtag #agendadigitale per rendersi conto della eco del forum di ieri, dove si è parlato dell’agenda arrivando alla conclusione che soldi ce ne sono pochi quindi meglio concentrarsi su alcuni obiettivi precisi. Definirle priorità in effetti sarebbe eccessivo (priorità è l’infrastruttura di Rete, senza dubbio, e con le costanti preoccupazioni anche di queste ore del deputato Stefano Quintarelli), ma comunque Caio ha difeso strenuamente il suo punto di vista: passare dalle pubbliche amministrazioni, con identità e fatturazione, significa iniziare dalla semplificazione. E con i risparmi derivanti da questa, porre le premesse per far camminare l’agenda e gli investimenti statali che richiederà.
Svolta digitale – Stefano Quintarelli, A quando l'audizione di Telco in commissione ? Le notizie gravi si susseguono! http://t.co/trnXlB4HE9
— Stefano Quintarelli (@quinta) October 22, 2013
E queste sarebbero davvero le priorità per l'agenda digitale "Caio ribadisce i tre grandi punti su cui sta… http://t.co/bv7LQhft5v
— Michele Vianello (@michelevianello) October 21, 2013
#agendadigitale Caio: non è più etico gestire i conti pubblici con gli attuali sistemi non informatici!
— Guido Scorza (@guidoscorza) October 21, 2013
I 12 della task force
Ovviamente Caio non può pensare di fare tutto da solo, anche perché l’agenda è al momento una scatola semi-vuota, con incalcolabili ritardi nel cronoprogramma (5 provvedimenti su 51) e un’agenzia senza statuto. Così ha deciso di circondarsi di persone di fiducia costituendo una task force composta dall’emblematico numero di 12 persone. Gli apostoli dell’agenda digitale italiana sono quasi tutti noti, molto noti nell’ambiente. Eccoli:
- Benedetta Rizzo, presidente di veDrò, il think-tank di Enrico Letta.
- Andrea Prandi, direttore comunicazione di Edison, giornalista e docente.
- Alfonso Fuggetta, blogger, professore al PoliMi.
- Massimiliano Pianciamore, manager e-Government and Digital Identity.
- Luca De Biase, giornalista, innovatore, direttore di Nòva24.
- Anna Pia Sassano, Capo Settore Processi e Sistemi ICT presso l’Agenzia delle Entrate.
- Francesco Sacco, esperto di marketing.
- Edoardo Colombo, esperto di comunicazione digitale e tra i promotori dell’agenda.
- Andrea Rigoni, esperto di e-government e cybersicurezza.
- Alessandro Osnaghi, esperto di e-government, PoliMI
- Guido Scorza, avvocato, uno dei massimi esperti di diritto applicato alla Rete in Italia.
- Fausto Basile, ministero della Pubblica Amministrazione.
Ai giornalisti Caio ha spiegato di avere intenzione di tagliare il traguardo in 18 mesi: entro la prossima primavera, obbligo di fatturazione elettronica per lo stato centrale, poi il sistema di identità digitale (frutto del lavoro del duo Quintarelli-Coppola), che immagina una password unica per accedere ai servizi dell’amministrazione e permetta di identificare il cittadino in maniera univoca.