Lightbeam per Firefox svela i siti spioni

Lightbeam è un add-on per Firefox che visualizza in forma interattiva le connessioni tra i siti web e il modo in cui sono registrate le attività degli utenti.
Lightbeam per Firefox svela i siti spioni
Lightbeam è un add-on per Firefox che visualizza in forma interattiva le connessioni tra i siti web e il modo in cui sono registrate le attività degli utenti.

Mozilla ha rilasciato un interessante estensione per Firefox che permette di verificare come i siti web registrano gli spostamenti degli utenti su Internet. Lightbeam mostra le relazioni esistenti tra i siti visitati e i siti di terze parti, attraverso tre visualizzazioni interattive (Graph, Clock e List). L’add-on è stato sviluppato in collaborazione con l’università canadese di Arte e Design Emily Carr, la fondazione Ford e il Natural Sciences and Engineering Research Council (NSERC).

Circa due anni fa, l’azienda aveva rilasciato un add-on sperimentale, denominato Collusion, che consentiva di comprendere il modo in cui i siti usano i cookie per tracciare le attività online degli utenti e come i dati vengono raccolti per visualizzare banner personalizzati. Quel progetto è stato portato avanti e ora l’estensione è diventata Lightbeam. In questo caso, è possibile vedere esattamente chi segue i movimenti dell’utente registrando informazioni sulle sue abitudini di navigazione.

Al termine dell’installazione, il plugin inizia subito ad analizzare i siti web, mostrando graficamente i siti di terze parti collegati a quello visitato. Aprendo www.webnews.it si scopre, ad esempio, che il sito è collegato a Google+ e Facebook, in quanto sono presenti i pulsanti per la condivisione sui due social network. La modalità di visualizzazione predefinita è Graph. In questa pagina l’utente vedrà il sito visitato al centro e i siti di terze parti con i quali sono condivisi i dati. La vista Clock invece mostra le connessioni nell’arco delle 24 ore, mentre in List c’è l’elenco di tutti i siti.

L’estensione permette di salvare localmente i dati in formato JSON ed eventualmente di inviarli ai server Lightbeam per contribuire alla comprensione dei meccanismi che regolano il funzionamento dei siti web, molti di quali sconosciuti all’utente medio.

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