Surface non sfonda, Windows Phone non vende, Windows è in crisi, Office non ha futuro, Bing non ha spazio e chi più ne ha più ne metta. Poi però si arriva all’esame della trimestrale ed i conti fatti in tasca a Microsoft non tornano più. Il gruppo guidato ad oggi da Steve Ballmer, infatti, mette a segno un nuovo trimestre da record, vede orizzonti rosei sotto molti punti di vista ed a chiusura delle trattative a Wall Street registra un +5% sul valore delle proprie azioni. Non propriamente un gruppo in crisi, insomma. Anzi.
Eccola la Microsoft di Steve Ballmer, il CEO che tra le lacrime ha già salutato il suo gruppo in attesa di individuare quello che sarà il nuovo amministratore delegato. 18,53 miliardi di entrate, 5,2 miliardi di profitto, 80 miliardi di dollari in cassa. A tirare è soprattutto il comparto business: mentre la vendita di Windows ai partner OEM scende del 7% a causa della crisi economica (le previsioni indicavano comunque un tragico -15%) che ha contribuito ad affossare il mercato dei PC, la divisione Device è cresciuta del 4% anno su anno.
Quel che Ballmer è riuscito a fare, è stato differenziare le entrate in tempo per anticipare la prevista caduta degli introiti sui prodotti tradizionali. A dimostrazione di ciò v’è anche il raddoppio dei sottoscrittori di abbonamento Office 365, passati a 2 milioni nel giro di 6 mesi al costo pro-capite di 99,99 dollari annui.
Surface vale oggi 400 milioni di dollari e le unità sono raddoppiate su base trimestrale. Il comparto advertising, inoltre, ha visto crescere le proprie entrate del 47% premiando così la crescita di Bing almeno dal punto di vista delle performance di vendita.
Su questo substrato vanno ora ad incastonarsi tutte le novità che stanno per arrivare: la Xbox One è ormai vicina all’esordio; Surface 2 è al taglio dei nastri; il Nokia Lumia 2520 si appresta ad estendere il mercato di Windows in ambito tablet; l’acquisizione di Nokia promette novità nel ramo mobile e nuove opportunità per Windows Phone 8; Windows 8.1 ha corretto molti dei difetti di Windows 8 e si candida ora ad una maggior attenzione da parte del pubblico.
Il nuovo CEO dovrà ricostruire il gruppo, ma non lo farà assolutamente in situazione di emergenza: l’eredità di Steve Ballmer va ben oltre l’immagine che il CEO ha lasciato costruire attorno a sé ed alla propria visione.