Motorola ha annunciato di esser al lavoro su Project Ara, una nuova iniziativa volta a creare degli smartphone modulari, componibili e aggiornabili nel tempo. Nello specifico trattasi di una piattaforma hardware aperta e realizzabile con componenti modulari. È un progetto ambizioso che ricalca la scia di PhoneBlocks, quello smartphone assemblabile che aveva catturato qualche settimana fa l’attenzione di pubblico e stampa.
Con Project Ara l’utente potrà decidere come creare il proprio smartphone, scegliendo tra diversi moduli separati e anche aggiornabili successivamente. Ciò significa che la Google-company darà la possibilità di costruirsi un telefono su misura: ogni dispositivo sarà dotato di un endoscheletro che tiene insieme tutte le diverse componenti e il possessore di un device potrà dunque scegliere lo schermo, la fotocamera e le altre componenti hardware e anche cambiarle nel tempo, tutto semplicemente sostituendo dei blocchi che non hanno alcun vincolo di produttore.
L’obiettivo di Motorola è quello di creare smartphone unici e personalizzabili che facciano «per l’hardware ciò che la piattaforma Android ha fatto per il software», che andranno a soddisfare appieno le esigenze degli utenti. Se già con il Moto X la casa ha iniziato a offrire la possibilità di sceglierne l’estetica e i materiali, adesso si parla di un ulteriore passo avanti sul fronte della personalizzazione: chi vorrà un prodotto più potente potrà scegliere CPU, GPU e RAM migliori, chi vorrà puntare su una fotocamera di grande qualità potrà cambiarne quando vuole il modulo, e via dicendo.
Motorola sottolinea che i moduli «possono essere qualsiasi cosa», come ad esempio una nuova batteria o tastiera, e perfino l’aggiunta di componenti insolite come ad esempio un pulsiossimetro. L’azienda acquisita da Google è intenzionata a lavorare a stretto contatto con gli sviluppatori per iniziare a creare i moduli, e stima che la versione alpha del kit di sviluppo sia pronta per questo inverno. È già da un anno che la compagnia è al lavoro su questo progetto Ara.
«Vogliamo sviluppare un vibrante ecosistema di sviluppo, abbattere le barriere d’ingresso, aumentare il ritmo dell’innovazione e accorciare in modo rilevante i tempi di sviluppo», spiega Paul Eremenko del team che si sta occupando di Project Ara. «Il nostro obiettivo è quello di creare un rapporto più ponderato, espressivo e aperto tra gli utenti, gli sviluppatori e i loro telefoni. Vogliamo darvi il potere di decidere che cosa fa il vostro telefono, come appare, di che cosa è fatto, quanto costa e quanto tempo lo terrete».
Chi è interessato a far parte della squadra che per prima avrà la possibilità di creare uno smartphone modulare può già iscriversi al programma Ara Scout, già avviato sul sito ufficiale di Motorola.