Avvicinandosi all’impianto, si ha subito la sensazione di una sorta di astronave calata nel mezzo della Lomellina: il Green Data Center è inevitabilmente un corpo estraneo che si staglia all’orizzonte, ma l’impatto non disturba. La severità delle linee e l’uso morbido dei colori sembrano infatti quasi “appoggiare” l’impianto sul terreno mentre le finestre gialle dei camini ricordano quanta “vita” digitale alloggi all’interno di quelle mura.
Il Green Data Center di ENI è a pochi passi da Ferrera Erbognone: circondato da campi coltivati, alberi a piccolo fusto e placidi canali irrigui, l’impianto affianca nel silenzio la centrale Enipower da cui è anche alimentata. L’intera struttura è in cemento armato, la cui rigidità delle linee e del colore è stata lasciata intatta: il grigiore delle pareti, del resto, si spegne nel grigiore del cielo nebbioso regalando ulteriore evidenza al giallo che richiama il logo dell’ENI ed al contempo dona vitalità alle torrette.
La pianta è esagonale (vedi la mappa) e costruita attorno ai 6 camini di cui è costituito il datacenter. L’impianto occupa 45 mila metri quadri all’interno di un’area di circa 100 mila mq. 5200 i metri quadri utili nelle 6 sale IT, mentre ulteriori 500 metri quadri sono contemplati dalle sale TLC; 1600 metri sono a disposizione degli uffici. La volumetria complessiva è pari a 400 mila metri cubi, 5200 dei quali a disposizione delle vasche per l’acqua di refrigerazione da utilizzarsi nei momenti di maggior necessità.
La struttura è stata eretta utilizzando 6000 tonnellate di ferro e 31 mila metri cubi di calcestruzzo, mai nascosto (nemmeno all’interno) agli occhi dei visitatori. Il colore, semmai, mette in risalto gli elementi ferrosi o le componenti attive, distribuendo tocchi di rosso, verde e blu tra ventole, tubi ed altri strumenti al servizio del progetto. 20 Km di canaline e 210 km di cavo di rame completano la nervatura del sistema.
Il design è un elemento fondamentale per una struttura che vanta un bassissimo impatto ambientale ed un’altissima efficienza energetica: anche il design, infatti, deve giocoforza rientrare tra gli elementi da valutare nel complesso del giudizio con cui viene accolto il progetto. Il Green Data Center, basato sul free-cooling e sull’ottimizzazione dell’efficienza, intende infatti “scomparire” nella campagna della Lomellina celando tra le proprie mura il cervello elettronico di un colosso quale quello del cane a sei zampe. Il silenzio che circonda l’impianto, la maestosità delle torri e il grigio delle pareti confermano l’impressione suggerita dal progetto iniziale (rigorosamente rispettato in fase di realizzazione): anche il design rientra nei canoni di efficienza e sostenibilità che un datacenter “green” ha il dovere di rispettare.