È da poche ore disponibile nei negozi Call of Duty: Ghosts, il nuovo sparatutto bellico targato Infinity Ward. Rappresenta una nuova serie di sfide per tale serie, poiché è il primo gioco di transizione verso la nuova generazione di console: la sua formula funziona ancora? Riuscirà nuovamente a trattenere i videogiochi incollati allo schermo? Le prime recensioni rilasciate da diverse testate internazionali esprimono pareri piuttosto differenti, ma quasi tutte sono concordi nell’affermare che manca qualche novità di punta in grado di dare una rinfrescata alla serie.
Kotaku evidenza ad esempio un comparto single-player eccessivamente facile da giocare, soprattutto per chi ha già provato in precedenza un capitolo di Call of Duty: «la parte del problema che contribuisce all’esperienza finale è che non si avverte mai davvero un senso di sfida. Giocando a difficoltà normale è piuttosto facile, per la maggior parte del tempo l’intelligenza artificiale è lì ad aiutarti, a volte decisamente troppo. Ci sono sezioni in cui si irrompe in una stanza in slow motion prima che i nemici abbiano il tempo di reagire. Altre volte l’IA li spazza via su propria iniziativa, e rende facile proseguire la strada. Certo, alcuni livelli sembrano ampi e aperti, ma non c’è quasi mai un vero motivo per muoversi tra la mappa, così da cercare una migliore posizione».
Una delle novità principali di Call of Duty: Ghosts è rappresentata dalla presenza di Riley, un cane che aiuterà la squadra a liberarsi dei nemici e in generale ad attuare migliori strategie. Eurogamer sottolinea che Riley «è simpatico ma aggiunge poco in termini di gameplay. Appartiene ai leader Logan e Hesh e può essere scatenato sui nemici, o in alternativa lo si può controllare direttamente grazie a una telecamera posizionata sul suo corpo, ma solamente durante una manciata di sezioni stealth. Queste si verificano solo un paio di volte e non offrono molto».
Buona invece la trama di Ghosts e soprattutto l’aspetto cinematografico che Infinity Ward ha saputo dare al suo nuovo videogame. IGN si dichiara entusiasta della prima parte e di quella conclusiva, mentre ha trovato sottotono la seconda, «quando ci si allontana dal focus sui personaggi in favore di una lunga parte di missioni guidate back-to-back dove si dovrà quasi esclusivamente combattere».
Divertenti le sezioni sui veicoli, «gli unici momenti in cui Ghosts appare emozionante, le uniche volte in cui mi sono sentito veramente potente potente […] Sono divertenti», sottolinea Kotaku. Comunque, «di rado ci sono momenti di noia, anche se il flusso incessante di azione si avvertirà come troppo familiare per i fan di lunga data di Call of Duty», spiega DigitalSpy.
Circa otto le ore offerte dal comparto single-player, ma «la maggior parte delle innovazioni introdotte nel gioco si trova in quella che è una molto ampia esperienza multiplayer, ricca di idee nuove e prese in prestito, di mappe dinamiche che, per esempio, danno ai giocatori l’opportunità di trasformare completamente gli ambienti e creare nuovi layout e punti panoramici».
Call of Duty: Ghosts è già disponibile nelle release per PlayStation 3 e Xbox 360, mentre debutterà per PS4 e Xbox One in concomitanza con l’arrivo nei negozi delle due console next-gen.