Giovedì 7 novembre si terrà un importante CDA di Telecom Italia dove finalmente Marco Patuano svelerà il nuovo piano industriale del gruppo che dovrebbe consentire all’azienda di telecomunicazioni italiana di uscire dal suo stato di crisi. Piano che è stato anticipato da La Repubblica e che dovrebbe incentrarsi su più punti, alcuni dei quali faranno sicuramente discutere.
Il primo punto riguarderebbe la societarizzazione delle varie aree di attività del gruppo (non quelle che riguardano la rete fissa), poi la cessione delle torri di trasmissione, la vendita di immobili per circa 1 miliardo, la vendita di Telecom Argentina, l’azzeramento dei dividendi e il tanto atteso aumento di capitale da 1,3-1,5 miliardi di euro. Un piano che se confermato non sarà certo esente da critiche, sopratutto per la volontà di vendere la controllata argentina per la quale esisterebbe già un possibile compratore e per la cessione delle torri di trasmissione della rete mobile. L’aumento di capitale è invece necessario ed urgente per evitare un ulteriore declassamento del debito e per rilanciare gli investimenti in Italia.
Inoltre, aspetto ancora più importante, il piano presentato da Marco Patuano, sempre secondo indiscrezioni, avrebbe già avuto il pieno appoggio da Telefonica in cambio però dell’abbandono del progetto di modifica della legge sull’OPA su cui stava lavorando il Governo.
Nel corso del CDA del 7 novembre dovrebbero essere approvati anche i conti dei primi nove mesi dell’anno. Intanto, Marco Fossati, Il patron di Findim, che controlla il 5% del capitale di Telecom Italia è intenzionato a dire la sua sul futuro del gruppo italiano ed ha convocato per oggi a Londra gli analisti per illustrate il suo personale piano di rilancio di Telecom Italia.
Nessun accenno al momento sul delicato progetto di scorporo della rete che sembra essere stato accantonato in attesa di risolvere il nodo Telefonica e il rifinanziamento del debito.