Accordo siglato, acquisizione completata: la startup israeliana PrimeSense è ufficialmente nelle mani di Apple per un prezzo stimato attorno ai 360 milioni di dollari. La conferma è giunta direttamente da Cupertino, ponendo così fine a voci che si rincorrono ormai da giorni circa gli ultimi decisivi incontri tra le parti.
Impossibile sapere oggi il significato di tale acquisizione: la parte acquisita non ha rilasciato dichiarazioni nel merito ed Apple si svincola da ogni interrogativo spiegando di non illustrare mai in anticipo i propri propositi a seguito di acquisizioni. Tutto quel che si può ipotizzare è legato a quel che si conosce della PrimeSense, ossia i lavori compiuti in passato in collaborazione con Microsoft per lo sviluppo della prima Kinect. Dopo quella collaborazione il nome del gruppo ha assunto prestigio, ma i destini si sono separati da Microsoft e le parti hanno proseguito ognuna sulla propria strada: Microsoft con lo sviluppo autonomo della Kinect 2 (oggi parte del bundle Xbox One), PrimeSense con lo sviluppo di nuove soluzioni proprietarie.
Sarebbe semplicistico pensare all’acquisizione come un passo verso la creazione di un prodotto rivale a Kinect: Apple potrebbe sì implementare una soluzione di questo tipo all’interno di una eventuale iTV o di una nuova Apple TV, ma al tempo stesso PrimeSense si è arricchita di nuovi contenuti ed il valore vero potrebbe dunque essere in altri aspetti.
Tra gli ultimi progetti della startup v’è ad esempio l’utilizzo dei sensori 3D nel mondo mobile: il cosiddetto “Capri 1.25“, di dimensioni estremamente contenute, potrebbe ad esempio portare l’elaborazione 3D delle immagini su tablet o smartphone, ma il suo utilizzo potrebbe ben adeguarsi anche a TV o laptop. Non un “alter-Kinect” vero e proprio, insomma, ma qualcosa che restituisca medesime funzionalità senza il bisogno di form-factor ad hoc, volumi maggiori e la precisione che l’esigente mondo del gaming richiede.
L’iPhone 6, il prossimo iPad o la futura iTV potrebbero prendere forma anche a seguito di una operazione di questo tipo, le cui conseguenze saranno rivelate sul mercato con ogni probabilità soltanto tra alcuni mesi.