Un conio che in primavera poteva ancora essere acquistato a 13 dollari ora ne vale più di mille. L’ascesa di BitCoin, la più famosa moneta virtuale del mondo, sembra inarrestabile e comincia a preoccupare la finanza reale: tesa tra i possibili sviluppi e la speculazione che potrebbe danneggiare l’industria digitale.
Ci vorrebbe un saggio di un economista per cercare di spiegare la vicenda di BitCoin, ma probabilmente uno studio di natura economica non sarebbe ancora sufficiente. Effettivamente questo strumento web-finanziario è passato in appena cinque anni da moneta virtuale ideale per il sistema dei pagamenti di contenuti discutibili (il porno, ad esempio) a fenomeno assoluto che ha messo in guardia il governo federale americano, che ha cercato di convincere il Congresso a renderlo illegale, dato che era a suo tempo il metodo preferito della “Via della seta”, il gigantesco mercato online delle droghe chiuso sei settimane fa.
Ora però BitCoin è di nuovo decuplicato, piace a tutti, perché nel caos del Datagate fa parte di quella parte di Rete capace di avere molteplici identità e garantire un livello di intangibilità dalla sorveglianza globale. La ragione è presto detta: BitCoin è un altro uso della crittografia. Questo, ovviamente, a rischio e pericolo di chi lo usa, ma il rischio è compensato da una piattaforma-porfolio sempre più trasparente: le transazioni sono anonime, ma comunque rintracciabili dalle autorità in caso di violazioni denunciate dagli utenti. Il numero di venditori online che accettano Bitcoin cresce ogni giorno di più.
Remember in April the Winklevoss twins bought $11M in bitcoins? Now worth $82M. Not bad. (A good primer on bitcoins: http://t.co/ewP4CYZIpf)
— Brian Stucki (@brianstucki) November 27, 2013
Superata la fase in cui era considerata la moneta del lato oscuro della Rete, ora sta riscrivendo le regole della finanza internazionale, nonostante sia esclusa dalle dinamiche delle riserve internazionali e dai fondi monetari, è ancora molto instabile, fluttuante, sostanzialmente deflazionistica – essendo basata su un software crescente – tanto che nessuno è in grado di dire se la quota mille dollari appena raggiunta sia un limite alto oppure basso.
Si conosce soltanto il limite quantitativo assoluto della moneta, prevista in 21 milioni di esemplari. Oggi circolano 12 milioni di Bitcoin, per un valore di circa 12 miliardi. Nulla a confronto dell’economia mondiale, ma parecchi considerando che si tratta soltanto di un algoritmo.