Uno degli ostacoli alla commercializzazione di Google Glass potrebbe essere rappresentato da questione legate alla tutela della privacy. Se ne è già parlato in passato, ipotizzando un ritardo per il lancio europeo degli occhiali per la realtà aumentata proprio a causa di un buco legislativo sulla questione. Intanto oltreoceano c’è chi si è portato avanti, decidendo di mettere al bando il dispositivo all’interno delle proprie attività.
È quanto successo a Nick Starr, un ingegnere di rete residente a Seattle. La scorsa settimana ha dovuto abbandonare il locale in cui si era recato per cenare, in quanto il titolare ha deciso di non servire chi si presenta indossando Google Glass. Ecco la sua testimonianza, raccolta in un post su Facebook.
Ieri sera io e il mio collega siamo andati a cena al Lost Lake Cafe & Lounge. Ci siamo stati diverse volte per colazione o happy our. Ogni volta sono entrato indossando Google Glass e, spesso, lo staff mi ha chiesto cosa fosse o di poterlo provare. Ieri invece, siamo arrivati e ci siamo seduti in un tavolo al centro del ristorante. Abbiamo iniziato a sfogliare i menu quando una dipendente è arrivata per dirmi che l’altro ristorante del proprietario non permette l’utilizzo di Google Glass. Li avrei dovuti togliere o lasciare il locale.
Il proprietario dell’attività è David Meinert, lo stesso che gestisce anche il 5 Point Cafe, già noto per aver introdotto un regolamento che proibisce l’ingresso proprio a chi indossa gli occhiali di bigG. Interpellato sulla vicenda da Forbes, ha spiegato la sua avversione verso Google Glass con quanto segue.
È una questione di privacy. Una cosa è tirare fuori la fotocamera per immortalare un momento: le persone se ne accorgono e possono uscire se vogliono. Con Glass però non si ha la possibilità di farlo. Vogliamo che i nostri clienti si sentano a loro agio, non come se fossero continuamente osservati.
Starr dichiara inoltre che, curiosamente, il menu del Lost Lake Cafe & Lounge invita i clienti a fotografare i piatti serviti per pubblicare poi le immagini su Instagram, chiedendosi se sia poi tanto differente l’utilizzo di uno smartphone oppure di un dispositivo come quello di Mountain View.