Puntuale come ogni mese, ecco le statistiche rilasciate da Google in merito alla frammentazione del sistema operativo Android, raccolte in un periodo pari a sette giorni concluso nella giornata di ieri, lunedì 2 dicembre, analizzando la totalità dei dispositivi che hanno effettuato l’accesso al Play Store mediante la nuova versione dell’app ufficiale. Come sempre, le versioni che non raggiungono una quota pari allo 0,1% non sono state conteggiate.
La prima cosa che balza all’occhio è l’ingresso nella classifica di Android 4.4 KitKat, la più recente versione presentata a fine ottobre insieme allo smartphone Nexus 5. La release è arrivata all’1,1% nelle sue prime settimane di disponibilità ed è destinata a crescere nel corso dei prossimi mesi, grazie al rilascio degli aggiornamenti da parte di produttori e operatori. Proseguendo a ritroso si incontra Jelly Bean con il 54,5%, in crescita rispetto a inizio novembre (+2,4%), distribuito fra il 37,4% delle release 4.1.x, il 12,9% delle 4.2.x e il 4,2% dell’ultima 4.3. Ancora più dietro si piazza invece Ice Cream Sandwich, in calo con il 18,6% (-1,2%).
La versione Honeycomb rilasciata solo sui tablet resiste stoicamente con lo 0,1% (invariato rispetto al mese scorso), mentre Gingerbread continua a scendere e chiude al 24,1% (-2,2%). Segno negativo anche per Froyo, che si attesta all’1,6% (-0,1%).
In attesa di conoscere il nome e le caratteristiche della “L release” (qualche primo indizio potrebbe già essere stato scovato), le statistiche ufficiali mettono in luce una realtà indiscutibile: il problema relativo alla frammentazione della piattaforma è ancora lontano dall’essere risolto, nonostante l’impegno profuso da Google e dai suoi partner. La direzione intrapresa è quella giusta, si pensi ad esempio al supporto per i dispositivi con 512 MB di RAM incluso in KitKat, ma la strada da percorrere è ancora lunga e richiederà parecchio lavoro.