Dopo un lungo periodo di degenza condizionato da problemi di natura fisica, nella tarda serata di ieri si è spento Nelson Mandela. Primo presidente sudafricano dopo la fine dell’apartheid, premio Nobel per la pace e uomo simbolo nella lotta contro la segregazione razziale, è morto nella sua casa di Johannesburg circondato dai familiari. Oggi i media di tutto il mondo riportando la notizia, celebrando la vita e l’operato di Madiba: lo fa anche Google, alla sua maniera.
Il motore di ricerca ospita infatti, sulla pagina principale (come visibile dallo screenshot allegato di seguito), un link con il nome completo, l’anno di nascita e quello del decesso: “Nelson Rolihlahla Mandela, 1918 – 2013”. Il collegamento punta agli archivi del Nelson Mandela Centre of Memory, dove è possibile ripercorrere le tappe fondamentali della sua esistenza: dal rifiuto di un matrimonio combinato in giovane età al lungo periodo passato dietro le sbarre, dalla liberazione agli incontri con esponenti politici di tutto il pianeta, fino al ritiro delle scene internazionali nel giugno 1999.
Non faccio più parte del mondo della politica, ora mi limito a guardare da lontano e, quando la gente viene da me e mi chiede come risolvere una determinata situazione, rispondo di rivolgersi ai politici. Io mi sono ritirato.
Nonostante il suo allontanamento dal palcoscenico internazionale, Mandela ha continuato a rappresentare fino ad oggi un’icona, un punto di riferimento per tutti coloro impegnati nelle battaglie per l’uguaglianza e la difesa dei diritti civili. Anche il mondo dello spettacolo, dal cinema alla televisione, gli anno reso omaggio nel corso degli anni. Solo pochi giorni fa gli U2 hanno pubblicato il singolo “Ordinary Love”, che farà parte della colonna sonora di “Mandela: Long Walk to Freedom”. Forse non tutti però sanno del suo coinvolgimento in prima persona, sul set del film “Malcolm X” diretto da Spike Lee nel 1992. Ecco in streaming di seguito un estratto dalla pellicola.