Non si placa l’ondata di polemiche sui collaboratori asiatici di Apple, nonostante l’azienda di Cupertino da quasi un biennio sia impegnata nell’eliminazione delle condizioni di sfruttamento negli stabilimenti partner. L’ultima notizia è però tragica e proviene da Pegatron: un minorenne avrebbe perso la vita a causa di condizioni di lavoro non sicure.
A svelare quanto successo un report dettagliato del The New York Times. Vittima Shi Zhaokun, un quindicenne spacciato per ventenne grazie a dei documenti falsi e impiegato sulla linea di produzione di iPhone 5C, deceduto a causa di una grave polmonite.
Sia il Supplier Code Of Conduct, ovvero il codice di condotta stipulato da Apple con i produttori di terze parti, che la legge cinese vietano il ricordo a manodopera di età inferiore ai 16 anni e, sebbene si tratti di un ammontare ben più alto a quanto il mondo occidentale è abituato, non si possono superare le 60 ore settimanali. Nel caso del giovane deceduto, oltre al mancato rispetto dei vincoli di età, emerge però una media di 77 ore settimanali e nel calcolo non rientrano nemmeno le brevi pause per alimentarsi o utilizzare i servizi. L’indagine non spiega se sia stato il super-lavoro e le condizioni della fabbrica a procurare la letale polmonite nel ragazzo, ma si ipotizza che il fisico debilitato dalle troppe ore passate nello stabilimento ne siano una concausa. Oltre al quindicenne, pare siano altri quattro i decessi sospetti.
Non è la prima volta che Pegatron – così come di recente Foxconn e Flextronics – finisce al centro di accuse per lo sfruttamento della manodopera. La scorsa estate il gruppo di attivista China Labor Watch ha sottolineato come i dipendenti siano spesso forzati a superare le 60 ore di lavoro settimanali, senza che venga però corrisposto loro un salario con tariffazione da straordinario. Ai tempi Apple si è detta sorpresa dalle accuse e ha promesso di indagare a fondo le condizioni di lavoro negli impianti del partner, anche perché non sempre al gruppo di Cupertino giunge un quadro reale di quel che succede in quel dell’Asia:
«L’ultimo report di China Labor Watch contiene delle accuse che sono per noi nuove e che quindi indagheremo immediatamente. Se le nostre indagini dimostreranno che i lavoratori siano stati sottopagati o non abbiano ricevuto compensazione per gli straordinari, richiederemo il rimborso totale a Pegatron.»