Nonostante le innovazioni introdotte da iOS 7, come la possibilità di disattivare un iPhone o un iPad da remoto in caso di sottrazione indebita, i furti di iDevice continuano a saturare le risorse della polizia di New York. Se n’era già parlato lo scorso anno, quando è emerso come gran parte delle chiamate agli agenti nella grande Mela fosse proprio connessa – ironia della sorte – ai ladri di melafoni. La situazione non è migliorata in questo 2013 appena concluso, tanto da ridurre le forze dell’ordine allo stremo.
È lo stesso New York Police Department a svelarlo in un report, pubblicato sulle pagine del The Wall Street Journal: 8,465 furti di iDevice nel 2013, pari al 18% di tutti i reati minori registrati nella città, il 13% se rapportati all’insieme complessivo di tutti i crimini.
«I prodotti Apple sono così popolari tra i criminali tanto che il NYPD traccia specificatamente questo marchio. Nel 2013, i prodotti Apple hanno segnato più del 18% di tutti i reati minori – più di 8.000 dispositivi, secondo la polizia. Nel 2002, ci sono stati solo 25 furti di terminali Apple.
La questione è saltata prepotentemente all’attenzione della cronaca nel 2011, quando i reati connessi a un dispositivo targato mela hanno contribuito ad alzare l’indice di criminalità della città di New York, preoccupando così l’intera amministrazione dell’ex sindaco Michael Bloomberg. E nonostante l’impegno profuso sia delle forze dell’ordine che di Apple, che proprio con la polizia ha lavorato a stretto contatto per elaborare sistemi come “Trova il mio iPhone”, non si è registrato alcun rallentamento. Anzi, questi furti crescono di circa 3.000 unità ogni anno.
Con l’arrivo di iOS 7, e la possibilità di bloccare un iDevice sul suo numero seriale, rendendo quindi virtualmente inutili formattazioni e attivazioni ex-novo, vi è stata grande speranza per limitare il fenomeno. Il procuratore distrettuale di San Francisco George Gascón e il procuratore generale di New York Eric Schneiderman avevano accolto con grande entusiasmo la novità, tanto da definirla come «il primo tentativo di implementare una soluzione tecnologica all’epidemia dei furti di smartphone». A quanto pare, però, i ladri devono aver trovato un’alternativa, perché le sottrazioni indebite non sono diminuite. O forse gli effetti si vedranno nel corso del 2014, considerato come iOS 7 sia arrivato solo nella tarda metà dello scorso anno.
Nel frattempo, la polizia locale sta spingendo sulla politica affinché venga creato un database di rivenditori e device di seconda mano, così da tracciare l’origine dei terminali. Nella maggior parte dei casi, infatti, un iPhone rubato finisce sul mercato della ricettazione, sui siti d’aste online, nei piccoli negozi di quartiere e sui banchi degli ambulanti.