Tutto con un tweet. Il social dei 140 caratteri vuole, per ovvie ragioni, che in futuro molti dei gesti e delle scelte di acquisto siano assimilabili in un cinguettìo online. Per questo si parla di un accordo con la startup dei pagamenti via smartphone, Stripe. Un tweet, una carta di credito, e si potrà comprare qualunque cosa.
Già da qualche tempo Twitter si sta orientando verso il commercio elettronico, spesso tramite partnership con aziende esterne, ad esempio l’anno scorso con American Express: un modello di sincronizzazione dello stesso account e per acquisti di prodotti specifici, simile a quello ottenuto con la catena Starbucks. L’e-commerce nella sua interezza però è una sfida ben più rilevante, perché si deve costruire la piattaforma e convincere i brand a portarvi i loro prodotti, garantendo quote, strumenti, sicurezza.
L’accordo con Stripe, che i blog economici americani danno per quasi fatto, rappresenta quindi un salto di qualità, ma anche un rischio. In questi anni Twitter non ha mai mostrato molta baldanza sul lato economico, ma evidentemente il rassicurante sbarco in Borsa ha destato gli animi e sciolto le riserve. Non si conoscono le modalità di pagamento a cui si sta pensando, ma certamente Twitter ha deciso di non accontentarsi più dei tweet sponsorizzati, coi quali non potrà mai superare, secondo gli analisti, il mezzo miliardo di dollari di fatturato.