Apple potrebbe aver fatto faville nel Q1, il periodo che la Mela fa tradizionalmente corrispondere alle vacanze natalizie. I numeri sembrano essere da record e, sebbene la conferma ufficiale arriverà solamente con la conferenza per gli investitori prevista a breve, gli analisti già scommettono: sono 60 milioni gli iPhone distribuiti. È finito il periodo nero per Cupertino, quei lunghi 8 mesi al ribasso del 2013?
I risultati ufficiali arriveranno solo la prossima settimana, ma se si confrontano le previsioni di oltre 40 degli esperti più quotati sul mondo Apple, i risultati sembrano tutti indicare un grande successo. Quello di iPhone 5S – il melafonino più venduto di sempre – ma anche di iPhone 5C, molto meno gradito dall’utenza ma forse non così fallimentare come ritenuto in un primo momento.
È Fortune a compiere l’opera di sintesi di tutte le previsioni sul Q1 di Apple e, approssimativamente, si arriva a una stima di 50-60 milioni di device venduti. Si tratterebbe di un incremento del 16% rispetto ai dati di riferimento dell’anno precedente, un risultato impensabile per un ciclo di aggiornamento – quello “S” – che storicamente segna conquiste più contenute rispetto alle release completamente rivoluzionate del melafonino.
Il panel è composto da 27 società d’analisi professionali e 17 analisti indipendenti e il consenso è raggiunto alla cifra di 55,3 millioni di unità. Tra i più ottimisti Scott Craig di Merill Lynch con 58,8 milioni, Chris Whitmore di Deutche Bank con 58, Rober Cihra di Evercore con 57 e Gene Munster di Piper Jaffray con 55.5. Fra i più conservatori, invece, Timothy Arcuri di Cowen & Company con 55 e Ilari Scheinin, quest’ultima con “solo” 50 milioni.
Fra tutti pare esservi consenso diffuso sul predominio di iPhone 5S su iPhone 5C – sebbene Apple fornisca dati aggregati, da cui non è quindi possibile distinguere tra i due modelli – e fra gli eventi più determinanti si indica la partnership giapponese con l’operatore NTT DoCoMo. Per i risultati della chiacchierata unione con China Mobile, invece, bisognerà attendere la fine del Q2.