La fotocamera integrata in Google Glass permette di scattare fotografie semplicemente facendo l’occhiolino, avviare la registrazione di un filmato mediante comandi vocali e ricevere informazioni sul luogo in cui ci si trova semplicemente inquadrando un monumento o un edificio. L’unico limite alle potenzialità del dispositivo è ancora una volta la fantasia, come dimostra l’applicazione Sex with Google Glass presentata in occasione dell’evento Wearable Tech Hackathon di Londra.
Il nome scelto è già di per sé piuttosto esplicativo per comprendere quali siano le funzionalità del software. In sintesi, si tratta di un’app che consente di rivivere un rapporto sessuale attraverso gli occhi del proprio partner. Entrambe le persone coinvolte devono indossare gli occhiali e sincronizzarli tramite l’app, avviando così la registrazione che verrà terminata al termine della performance. A questo punto i due file video saranno caricati su un server remoto, elaborati in modo da generare un unico filmato e resi disponibili per la visione ai legittimi proprietari, che a loro discrezione potranno scegliere di condividerlo con altri.
Il responsabile del progetto garantisce il totale rispetto della privacy, assicurando che la permanenza del materiale online (non accessibile pubblicamente) è limitata ad un periodo di cinque ore. Allo scadere i file vengono automaticamente distrutti e non saranno più riproducibili o recuperabili in alcun modo. Il Glassware non è ancora stato reso disponibile per il download e non è dato a sapere se l’accesso al servizio sarà gratuito oppure richiederà una forma di pagamento.
Google ha già dimostrato di essere contraria al rilascio di applicazioni a sfondo sessuale per il suo dispositivo. Lo scorso anno modificò i propri termini di servizio subito dopo la pubblicazione di un software sviluppato da MiKandi (lo stesso team autore di un market per il porno su Android) che permette di condividere in tempo reale fotografie scattate nei momenti di intimità.