Davanti alle telecamere del The World Post, Eric Schmidt ha fornito il proprio punto di vista sulla sempre più capillare diffusione dei dispositivi mobile. Nei quattro minuti dell’intervista (visibile in streaming di seguito), il chairman di Google mette in luce quelli che secondo lui sono i vantaggi e i potenziali rischi legati ad un progressivo ed inesorabile spostamento delle attività e delle comunicazioni sulle piattaforme online.
L’accesso ad uno smisurato database di informazioni può rappresentare il mezzo attraverso cui portare cultura e conoscenza anche laddove le istituzioni e gli enti educativi mettono a disposizione servizi carenti. Al tempo stesso, la tecnologia odierna consente di monitorare gli utenti in modo invasivo, come emerso di recente dallo scandalo datagate che ha coinvolto l’agenzia per la sicurezza degli Stati Uniti.
Gli smartphone dispongono di fotocamera, GPS e sistemi di comunicazione. Per questo possono essere utilizzati in modo da tracciare le persone in modo utile oppure malevolo, se un governo lo desidera. Un autocrate può sfruttare questi dispositivi contro le masse, mentre le democrazie per dare la libertà di esprimersi alle persone.
In sintesi, Schmidt ribadisce quanto già affermato più volte, da più parti: la tecnologia è neutra, ma gli utilizzi che se ne fanno determinano un impatto positivo o negativo sulla società, sulla crescita culturale di un paese e sulla sua economia. Interessante anche il passaggio dell’intervista in cui si discute di come l’accesso a fonti indipendenti e al confronto con gli altri stia rendendo sempre più difficile per i politici mentire ai cittadini. Un fatto può essere verificato, così come una promessa non mantenuta genera malcontento, finendo con il muovere l’opinione pubblica esercitando una sorta di azione democratica indiretta.
Gli altri ospiti della rubrica One on One di The World Post sono al momento l’ex primo ministro britannico Tony Blair e l’ex premier greco George Papandreou.