Il Macintosh compie trent’anni e Apple lo celebra così come è d’obbligo per le grandi occasioni. Il sito ufficiale dell’azienda di Cupertino si tinge infatti di palloncini colorati, per quei tre decenni che hanno profondamente cambiato l’universo dell’informatica.
La homepage della versione statunitense del sito di Apple è oggi occupata da un Macintosh 128k, affiancato da un modernissimo iMac. Sugli schermi di entrambi dei palloncini di festa, stilizzati sul primo e in alta qualità sul secondo, accompagnati dalla scritta “Happy Birthday, Mac” e dalla cifra “30”, con il secondo numero sostituito dal logo della mela morsicata. Può sembrare una celebrazione di poco conto per quel che il primissimo Mac ha significato per la storia dell’informatica, ma basta cliccare sul link proposto – «Explore 30 years of innovation of the Mac» – per ritrovarsi nel bel mezzo del party.
Il tutto comincia con un video, una serie di interventi di esperti – da scienziati a designer, passando a musicisti come Moby e marchi di culto come Nike – per spiegare quanto abbia significato poter lavorare su un computer che, di fatto, ha reso democratico l’accesso alla creatività. Terminato il filmato, si ha accesso a un’interessantissima timeline che riporta non solo tutti i Mac prodotti dal 1984 a oggi, ma anche vere e proprie dichiarazioni d’amore dagli stessi personaggi di spicco ritratti in video. Si parte proprio con il Macintosh 128k, si prosegue l’anno successivo con il Macintosh XL e l’opera di Jon Appleton, il primo a utilizzare il computer per comporre musica. Anno importante fu anche il 1989 con la presentazione del primo portatile targato mela morsicata, ma soprattutto per una delle rivoluzioni più d’impatto in ambito software: in quell’anno John Knoll iniziò a sviluppare il famosissimo Photoshop, in quegli anni esclusiva per i Mac.
I successivi anni ’90 sono stati in gran parte occupati dalla linee Performa e PowerBook, dei prodotti fortemente orientati alla multimedialità, forse però carenti del tocco tipico di Steve Jobs. Ma con il ritorno dell’iCEO in azienda, nel 1998 il Mac ha inaugurato la sua seconda rivoluzione: quella degli iMac, prima elegantissimi, poi coloratissimi e tutt’oggi il top di gamma per l’utenza consumer. E l’anno dopo l’ennesima pietra miliare, quella dell’introduzione dei processori G4 e G5, con l’arrivo degli iBook a conchiglia e del Power Mac G4, il computer che fu alla base di uno dei successi planetari di fine secolo, l’album “Play” di Moby. Infine la storia più recente del mondo della mela morsicata, quella iniziata nel 2005 con la transizione ai chipset Intel, quella del MacBook White, di MacBook Air, di Mac Mini, dell’odierno Mac Pro e della rinuncia alla plastica in favore dell’alluminio anodizzato. Insomma, una strada lunga e non priva di difficoltà – proprio in quegli anni ’90 citati poc’anzi – ma simbolo del grande spirito innovativo che da sempre caratterizza Apple. Una strada che Apple ha voluto celebrare partendo non dalle sue macchine, bensì dalle persone che hanno saputo apprezzarle. Perciò, buon compleanno Mac.