Durante il CES di Las vegas, Intel ha presentato un prototipo di auricolari wireless denominati Jarvis. Questo dispositivo opera in abbinamento a qualsiasi smartphone e offre le stesse funzionalità di Siri, ma a differenza del noto assistente personale di Apple, non viene usato il cloud. In una intervista rilasciata al sito Quartz, il responsabile del New Devices Group Mike Bell, ha spiegato i motivi che hanno portato l’azienda a scegliere l’elaborazione locale.
Siri e altri servizi che forniscono informazioni in risposta ai comandi vocali dell’utente, come Google Now, sono troppo lenti. Il problema non è il software di riconoscimento vocale in sé, che è molto accurato, ma l’invio della voce in formato compresso a server distanti centinaia o migliaia di Km. La velocità con cui si ottiene la risposta dipende dalla qualità della connessione e dalla congestione della rete mobile. La tecnologia di Intel invece farà affidamento solo sulla potenza di elaborazione offerta dai dispositivi indossabili, in questo caso dall’auricolare.
La soluzione dell’azienda di Santa Clara sarà quindi più reattiva di quelle implementate da Apple e Google. Inoltre, funzionerà sempre, anche in assenza di connessione. Gli utenti potranno cercare un contatto nella rubrica o inviare un SMS, senza consumare traffico dati. Intel ha avviato una collaborazione con un partner sconosciuto per integrare il software di riconoscimento vocale nei suoi chip. Dato che, attualmente, i processori presenti negli smartphone non hanno una potenza sufficiente, Intel ha realizzato un PC-on-chip denominato Edison.
In futuro, una versione ottimizzata di questo micro PC verrà integrata nei dispositivi indossabili e permetterà agli utenti di avviare una conversazione più naturale, senza attendere diversi secondi per una risposta. In questo modo, l’assistente digitale diventerà veramente personale, proprio come il vero Jarvis visto nei film di Iron Man.