Dal mese di settembre 2013 sono disponibili diverse app standalone, compatibili con le versioni del browser per i sistemi operativi desktop (per adesso solo su Mac OS X), che funzionano offline come le applicazioni native. Ora le Chrome Apps sono arrivate anche su Android e iOS con una preview riservata agli sviluppatori, che possono utilizzare il framework open source Apache Cordova per convertire le web app in app native scritte in HTML, CSS e JavaScript.
Grazie ad Apache Cordova e agli strumenti di sviluppo specifici per Android e iOS, è possibile realizzare applicazioni native da pubblicare sugli store digitali di Google ed Apple. L’azienda di Mountain View fornisce un semplice workflow per il packaging delle Chrome Apps, elencando i passi necessari per ottenere il risultato finale. Il testing delle app può essere fatto direttamente sul dispositivo mobile, con un emulatore o all’interno di un IDE. Quest’ultimo non è necessario se vengono utilizzati i Chrome Apps Developer Tool.
A differenza delle corrispondenti app per desktop, le versioni mobile devono sfruttare tutte le caratteristiche tipiche di uno smartphone o di un tablet. Oltre alle API disponibili con la piattaforma Cordova, gli sviluppatori possono usare anche le numerose API di Chrome fornite da Google che permettono di effettuare il login e i pagamenti, di inviare e ricevere dati sulla rete, salvare i dati sulla memoria locale, inviare messaggi push, visualizzare le notifiche, impostare gli allarmi e sincronizzare i file con Google Drive.
I tool per la creazione delle Chrome Apps, attualmente in versione preliminare, verranno migliorate in base ai feedback che Google riceverà dagli sviluppatori.