Ecco il testo integrale (in italiano) della lettera con cui Satya Nadella, nuovo CEO Microsoft, si presenta ai dipendenti del gruppo. Parole ispirate, che vedono soprattutto grandi potenzialità nell’azienda, e che tracciano la direzione che il nuovo amministratore delegato intende perseguire.
Lettera di Satya Nadella ai dipendenti Microsoft
«Oggi è un giorno di grande umiltà per me. Mi rammenta il mio primo giorno in Microsoft, 22 anni fa. Come voi, dovevo compiere una scelta per il mio futuro lavorativo ed entrai in Microsoft perché credevo fosse la miglior azienda del mondo. Già allora mi resi conto di come eravamo capaci di dare alla gente il potere di fare cose speciali con le nostre creazioni, contribuendo a rendere il mondo un posto migliore. Sapevo che non avrei potuto lavorare in un’azienda migliore, se il mio intento era fare la differenza.
Per me è un grande onore guidare e servire questa nostra azienda. Steve e Bill l’hanno portata da una semplice idea a una delle più grandi aziende del mondo, universalmente ammirata da tutti. Sono stato fortunato a poter lavorare a stretto contatto sia con Bill che con Steve durante i diversi incarichi che ho ricoperto in Microsoft e, nell’insediarmi come CEO di Microsoft, ho chiesto a Bill di dedicare del tempo extra all’azienda, specialmente sulle tecnologie e sui prodotti. E non vedo l’ora di lavorare con John Thompson, il nostro nuovo presidente del direttivo.
Sebbene abbiamo già ottenuto grandi successi, abbiamo voglia di ottenerne altri. Il nostro settore di industria non rispetta le tradizioni, rispetta solamente l’innovazione. Stiamo attraversando un momento cruciale per l’intera industria e per Microsoft, ma non fatevi trarre in inganno: siamo destinati a lidi ancora più grandi perché, mentre la tecnologia si evolve, noi ci evolviamo con essa e prima di essa. Il nostro lavoro consiste nel garantire che Microsoft prosperi in uno scenario mobile e cloud.
Nel dare inizio a una nuova tappa del nostro viaggio insieme, vorrei condividere con voi alcuni aspetti di me stesso e di cosa mi ispira e motiva.
Chi sono?
Ho 46 anni, sono sposato da 22 anni e ho tre figli. Come per chiunque altro, molta parte di quel che faccio e di come ragiono è stato influenzato dalla mia famiglia e dalle mie esperienze di vita. Molti di quelli che mi conoscono dicono che a contraddistinguermi siano la mia curiosità e il desiderio di apprendimento. Compro più libri di quanti possa leggerne, mi iscrivo a molti più corsi online di quanti potrò mai completare e, sostanzialmente, ritengo che, se una persona cessa di imparare cose nuove, cesserà di fare cose grandi e utili. Quindi quel che mi definisce sono la famiglia, la curiosità e la fame di conoscenza.
Perché sono qui?
Sono qui per la stessa ragione che accomuna la maggior parte delle persone che lavora per Microsoft: cambiare il mondo attraverso la tecnologia, che consente alle persone di realizzare cose incredibili. Mi rendo conto che ciò possa sembrare un’iperbole, ma è vero: lo abbiamo fatto in passato, lo stiamo ancora facendo oggi e siamo la squadra che lo farà di nuovo.
Ritengo che nel corso della prossima decade la tecnologia informatica diventerà ancor più onnipresente e l’intelligenza artificiale sarà avvolgente. L’evoluzione di pari passo del software e di nuovi hardware farà da punto d’unione e digitalizzerà molte delle attività che svolgiamo sul lavoro, nella vita privata e nel mondo intorno a noi. Ciò sarà reso possibile da una crescente rete di dispositivi interconnessi, da capacità computazionali incredibili derivanti dal cloud, dalla comprensione di grandi flussi di dati e dall’intelligenza artificiale. Il nostro è un mondo sostenuto dal software.
Ci metterà meglio in contatto con i nostri amici e familiari e ci aiuterà a vedere, esprimere e condividere il nostro mondo in modi un tempo impensabili, e darà modo alle aziende di attirare clienti in maniera più significativa.
Sono qui perché abbiamo una capacità senza precedenti di cambiare il mondo.
Perché siamo qui?
Inizialmente, la nostra missione era quella di portare un PC su ogni scrivania e in ogni casa, un obbiettivo che abbiamo raggiunto per lo più nel mondo sviluppato. Oggi ci concentriamo su un ventaglio più ampio di prodotti: quando l’accordo sarà definitivamente formalizzato, daremo il benvenuto ai dispositivi e ai servizi di Nokia e, con essi, a nuove capacità nel settore mobile.
Guardando al futuro, non dovremo più pensare al contributo esclusivo che Microsoft può dare al mondo. La nuova opportunità che ci attende ci richiede di re-immaginare gran parte di quel che abbiamo fatto in passato per il mobile e il cloud, e di fare cose nuove.
Siamo i soli in grado di sfruttare la potenza del software e convogliarla attraverso dispositivi e servizi che possano dare forza a ciascun individuo e ciascuna organizzazione. Siamo la sola azienda con una storia e un obbiettivo costante nella realizzazione di piattaforme ed ecosistemi in grado di creare a loro volta nuove opportunità.
Qi Lu ha colto molto bene tutto ciò in un recente meeting, quando ha detto che Microsoft è unica nel dare alle persone la possibilità di !fare di più!. Ciò non vuol significare che abbiamo bisogno di fare più cose, ma che il nostro lavoro consente al mondo di fare meglio quel che vuole realizzare. Fare cose, divertirsi, comunicare e raggiungere grandi traguardi. Questo sta alla base di ciò che siamo, e mettere tutto questo in ogni cosa che facciamo, che si tratti di cloud o di dispositivi, è il motivo per cui siamo qui.
Cosa faremo in futuro?
Per parafrasare una citazione da Oscar Wilde: dobbiamo credere nell’impossibile e rimuovere l’improbabile.
Ciò nasce da una chiarezza di intenti e da un senso di missione che ci guida a immaginare l’impossibile e a realizzarlo. Dobbiamo dare priorità all’innovazione incentrata sul nostro valore fondamentale che è dare alle persone la possibilità di “fare di più”. Abbiamo scelto una serie di attività di grande valore come parte della nostra strategia rivolta a One Microsoft, e a ogni futuro lancio di servizi e dispositivi dovremo portare altra innovazione per sostenere tali scenari.
Il passo successivo sarà per ciascuno fare del proprio meglio per guidare e sostenere un cambiamento culturale: a volte sottovalutiamo quanto ciascun individuo possa fare affinché qualcosa avvenga e sopravvalutiamo quel che gli altri devono fare per farci progredire. Dobbiamo cambiare questo aspetto.
Infine, credo seriamente che ciascuno di noi debba trovare un significato nel nostro lavoro. Il lavoro migliore viene fatto quando ci si rende conto che non è solo un lavoro, bensì qualcosa che migliorerà la vita delle persone. È questa l’opportunità che guida chi lavora in questa azienda.
Molte aziende aspirano a cambiare il mondo, ma solo in poche hanno tutto quel che serve per farlo: talento, risorse e perseveranza. Microsoft ha dimostrato di averle tutte e tre in abbondanza. Come nuovo CEO non potrei desiderare fondamenta migliori.
Costruiamo su queste fondamenta, insieme».