L’acronimo V2V sta ad indicare i sistemi di comunicazione Vehicle-to-Vehicle, ovvero in grado di mettere in contatto le automobili e gli altri mezzi di trasporto che condividono lo stesso tratto della carreggiata. Se ne è già parlato il mese scorso, in seguito all’annuncio di un progetto targato Ford, e si torna a farlo oggi. Nella giornata di lunedì l’amministrazione Obama, più precisamente l’agenzia governativa National Highway Traffic Safety Administration, si è pronunciata favorevolmente sull’adozione di tecnologie di questo tipo, che un giorno potranno diventare uno standard e contribuire così ad aumentare la sicurezza sulle strade.
L’obiettivo è quello di stabilire le linee guida entro il 2017, ovvero quando gli Stati Uniti saranno chiamati alle urne per eleggere un nuovo presidente. Lo step successivo prevede, intorno al 2020, la commercializzazione dei primi veicoli dotati di sistemi capaci di avvisare i conducenti presenti nelle vicinanze di eventuali ingorghi, lavori in corso, incidenti o altri ostacoli. Gettando lo sguardo ancora più aventi, in concomitanza con l’arrivo sul mercato delle cosiddette self-driving car, le tecnologie riusciranno a prendere direttamente il controllo della vettura, agendo su sterzo, impianto frenante ecc.
Lo scambio di informazioni avverrà tramite standard lo DSRC (Dedicated Short-Range Communications) approvato sia dalla FCC che da ISO, creando una sorta di rete wireless che coinvolge le vetture presenti in un raggio massimo di 300 metri dall’auto. Il punto di forza è rappresentato dal fatto che tutti i nodi di questo network, ovvero ogni veicolo, può fungere a sua volta da ripetitore per quelli che lo seguono, come mostrato chiaramente dall’immagine seguente. Questo permetterà, ad esempio, di avvertire in tempo reale del verificarsi di un incidente tutte le automobili che si trovano a diversi Km di distanza.