Quando il redattore di Mashable, Matt Petronzio, ha visto ieri il suo profilo Twitter credeva di essersi sbagliato ed essere entrato in Facebook: la sua foto quadrata spostata a sinistra sopra le informazioni personali, una barra orizzontale sui contatti e le attività a cornice di una immagine di copertina, post e anteprime su una colonna centrale. Invece era proprio Twitter, un revamp-test decisamente ispirato a Big F e a Google+.
Per chi fosse già nel panico, calma: la recente innovazione grafica (che peraltro non è piaciuta a tutti) del social dei 140 caratteri resta confermata. È piuttosto comune che questi siti lavorino a test grafici, anche abbastanza radicali, sui profili di alcuni utenti. Pochi e generalmente pescati tra quelli molto attivi. Succede spesso che questi utenti – e chissà se è davvero casuale – siano giornalisti o comunque influencer, quindi i test diventano subito di dominio pubblico. Probabilmente Twitter sta raccogliendo i feedback e valuta l’ipotesi se proseguire su una determinata strada oppure abbandonarla.
Di certo la somiglianza coi social di Menlo Park e Mountain View è lampante. Il sistema, peraltro, è parecchio invasivo perché è costruito in modo che l’utente interessato dal test veda tutti gli altri profili come il suo, anche se non modificati a loro volta. Così si stanno moltiplicando gli screenshot di questo possibile nuovo layout.
I'm like the social media Kardashian. I'm famous for doing nothing.
— Matt Petronzio (@mattpetronzio) February 11, 2014
Forse ci si può chiedere se non abbia a che fare con la necessità avvertita dalla società di Dick Costolo (appena caduta in Borsa), di rilanciarsi come social a tutto tondo, obiettivo mai realmente raggiunto da Twitter, che ha una innegabile forza crossmediale, soprattutto rispetto alla televisione, ma ancora è lontano da Facebook per flusso in uscita verso i siti presenti sul social. Numeri che si traducono in valore pubblicitario delle inserzioni.